CAPACCIO PAESTUM. Tariffe Tari 2025 a Capaccio Paestum. Il commissario prefettizio Davide Lo Castro applica il cosiddetto ‘principio di cassa’ accollando, ai contribuenti onesti, anche la quota non versata dagli evasori, pari al 37,25%. Dunque, i virtuosi pagheranno anche le bollette dei furbi. Si traduce così, in estrema e semplice sintesi, quanto sancito dall’ente civico con deliberazione n. 41 dell’8 maggio 2025.
Dal 2020 al 2023, infatti, la Tari incassata è stata pari solo al 62,75% del totale calcolato, con relativa media d’inesigibilità, riferita ai ruoli approvati, del 37,25%. Nel prendere atto di tale dato, Lo Castro ha così chiesto formale approvazione alla rimodulazione del Piano Economico Finanziario 2024-2025, con contestuale ridefinizione delle tariffe Tari 2025, integrate della quota d’inesigibilità stimata alle utenze domestiche e non domestiche: una decisione resasi necessaria, come si legge testualmente nella delibera, “per garantire la salvaguardia del bilancio dell’Ente Comunale, essendo in uno stato di pre-dissesto, come si evince dal Piano di Riequilibrio finanziario Pluriennale deliberato, dal Consiglio comunale, il 30 dicembre 2024”.
Nel ricevere tale richiesta, l’Ambito Territoriale Ottimale Salerno (ATOS) ha così approvato e validato il PEF 2024-2025 per un totale di entrate massime pari a 11.651.429 euro, rispetto ai 6.743.950 euro fissati, dal precedente PEF, per coprire i costi del servizio espletato dalla Sarim.
Dunque, come si legge anche nella delibera, le nuove “tariffe Tari 2025, così come rideterminate, consentono l’equilibrio finanziario e contabile del bilancio di previsione 2025 (non ancora approvato dall’ente, n.d.r.) per complessivi 9.256.071 euro, assicurando la copertura integrale del servizio, l’incremento dei costi attualizzati e gli accantonamenti del fondo crediti di dubbia esigibilità”.
Una scelta ‘tecnica’ quella del commissario Lo Castro, dettata dalla complessa situazione economico-finanziaria del Comune, ma sicuramente sgradita ai contribuenti onesti che, ora, dovranno sostanzialmente pagare anche la Tari degli evasori. Ovviamente, la riscossione delle somme non versate dagli evasori continua ed il recuperato verrà poi appostato nel prossimo PEF e defalcato dalle future tariffe.
Solitamente, invece, le Amministrazioni comunali applicano il più equo ‘principio di competenza’ nella predisposizione dei PEF, prevedendo la sola spesa a copertura integrale dei costi del servizio, senza ulteriori aggravi, anticipando con fondi di bilancio la percentuale non versata da evasori e morosi, per poi effettuare il recupero attraverso l’emissione dei ruoli.
Tuttavia, il Decreto Legge del 14 marzo 2025 n. 25, il cosiddetto Decreto PA, per l’anno 2025, ha stabilito che il termine ultimo per l’approvazione da parte dei Comuni dei Piani Economico Finanziari e delle tariffe Tari, è posticipato dal 30 aprile al 30 giugno 2025: dunque, l’Amministrazione comunale che s’insedierà, potrà eventualmente valutare di rivedere di nuovo PEF e Tari 2025.