Giudiziaria
L'INDAGINE
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Pollica, omicidio Vassallo: dubbi della Cassazione sul depistaggio
Redazione
10 maggio 2025 12:51
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POLLICA. Per il colonnello Fabio Cagnazzo, ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, coinvolto insieme ad altre tre persone nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, le contestazioni mosse dalla Procura di Salerno si basano su una serie di condotte ritenute indiziarie di un piano di depistaggio. I giudici della Corte di Cassazione, nel rinviare gli atti al Tribunale del Riesame, chiedono “quali motivazioni sono indicativi del rafforzamento del proposto criminoso da parte di altro mediante l’assicurazione del successivo depistaggio?”. I giudici valutano, di fatto, inattendibili le dichiarazioni rese dall’ex collaborazione di giustizia Romolo Ridosso sulle attività di depistaggio che sarebbero state operate dal colonnello Cagnazzo. Analogo discorso per Lazzaro Cioffi, ex militare dell'Arma, indicato da alcuni testimoni come presente a Pollica. Una testimonianza ritenuta inattendibile, forse influenzata da servizi televisivi sull'omicidio. La difesa di Cagnazzo ha inoltre sollevato un vizio procedurale potenzialmente decisivo: le dichiarazioni rese da Eugenio D'Atri, secondo gli avvocati, sarebbero inutilizzabili in quanto raccolte senza un provvedimento formale di riapertura delle indagini da parte del giudice. Atti, dunque, ora nuovamente nelle mani del Tribunale del Riesame di Salerno, chiamato a riformulare la propria valutazione secondo i principi indicati dalla Corte.



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