CAVA DE' TIRRENI. Altro che “A testa alta”, i 10 anni di amministrazione di centrosinistra sono stati a testa bassa. Il centrodestra cavese replica, punto per punto, al manifesto con cui il sindaco Servalli rivendica i presunti successi della sua Amministrazione a guida PD. Che Servalli sia privo di idee e spunti di originalità, lo si capisce fin dal titolo del manifesto: “A testa alta” riprende lo slogan usato dal governatore De Luca per la sua campagna elettorale, forse perché il sindaco si sente già proiettato verso la Regione. Come per De Luca, però, sono i fatti a sconfessare Servalli e il PD.
Il centrosinistra omette di riferire dei tanti guasti che ha causato in città in questi dieci anni in cui ha amministrato. Certo, molti non ci sarebbe neppure bisogno di elencarli perché sono sotto gli occhi di tutti i cittadini cavesi, che quotidianamente fanno i conti le tariffe alle stelle per usufruire dei parcheggi, dei servizi scolastici e cimiteriali, degli impianti sportivi e che nelle prossime settimane vedranno recapitarsi le salatissime cartelle della tassa sui rifiuti e pagano già il massimo per l’addizionale Irpef e l’Imu. A fronte dei costi altissimi che i cavesi sostengono, in cambio si ritrovano con una pessima manutenzione delle strade, delle aree versi e dei parchi e l’assenza di controlli urbani, soprattutto nelle frazioni ormai abbandonate a se stesse. Per non parlare dei servizi sanitari che il sindaco non ha saputo difendere dall’aggressione sistematicamente condotta dalla Regione guidata da De Luca, eletto cinque anni fa con il sostegno di tutti gli amministratori del centrosinistra cavese. Un’aggressione che ha portato alla chiusura di Ginecologia, Punto nascite, Endoscopia digestiva e Senologia chirurgica del nostro ospedale, mentre si attendono ancora l’avvio di un adeguato sistema di Medicina territoriale e di Servizi sociali.
Quali sono i meriti del centrosinistra e del sindaco Servalli? L’esplosione della situazione debitoria del Comune, arrivata a 59milioni di euro con la necessità di adottare un piano di rientro che sta impoverendo i cittadini cavesi. Pagamenti non dovuti per circa 2milioni di euro favoriti dalla totale incapacità dell’Amministrazione di garantire i necessari controlli sulla macchina amministrativa. E, ancora: messa in vendita del patrimonio pubblico, anche quello storico/monumentale, nel disperato tentativo di mettere una toppa alle disastrate casse comunali. In questo decennio è mancata del tutto una visione di città: non c’è stata alcuna idea di sviluppo turistico, cosa che, unita all’assenza di una politica culturale di alto respiro, ha fatto crollare il potere attrattivo di Cava e ha finito per condizionare negativamente i settori dell’accoglienza, dell’ospitalità e del commercio. I progetti per strutture come il Palazzetto dello sport, la Mediateca, Villa Rende e Santa Maria del Rifugio, che avrebbero dovuto favorire il rilancio della città, sono rimasti al palo. E se si aggiunge che l’inesistenza di politiche per la casa e le famiglie hanno favorito lo spopolamento, si ha la misura reale della condizione in cui il PD e il centrosinistra hanno fatto precipitare Cava.
C’è davvero poco di cui andare a testa alta. Servirà un grande lavoro per risollevare la testa. È l’impegno che noi del centrodestra prendiamo con i cittadini di Cava.