CAPACCIO PAESTUM. Commissione d'indagine in arrivo al Comune di Capaccio Paestum: il prefetto di Salerno Francesco Esposito, su delega del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha nominato i componenti ai sensi dell'art. 143, comma 2 del TUEL. Faranno parte della Commissione la dott.ssa Savina Macchiarella, viceprefetto e dirigente dell'Area I - Ordine e Sicurezza Pubblica e Tutela della Legalità Territoriale presso la prefettura di Caserta; il maggiore dei carabinieri Vincenzo Izzo e la dott.ssa Franca Maietta, funzionario già in servizio presso la Prefettura di Napoli - Area Servizio Contabilità e Gestione Finanziaria, attualmente collocata a riposo. L’accesso agli atti presso l'ente civico capaccese avrà la durata di tre mesi, prorogabili una sola volta per ulteriori tre mesi. La comunità locale, il 25 e 26 maggio prossimi, è tra l'altro chiamata al voto per eleggere il nuovo sindaco ed il nuovo Consiglio comunale.
A chiedere l’intervento del Ministro, dopo l'arresto dell’ex sindaco Franco Alfieri, le indagini a carico di amministratori e funzionari comunali, e l'inchiesta sul presunto voto di scambio politico-mafioso con il noto pregiudicato Roberto Squecco, condotte dalla Procura della Repubblica di Salerno, furono il senatore Antonio Iannone di Fdi e il deputato di Noi Moderati, Pino Bicchielli.
COMMISSIONE D'INDAGINE: COS'È E COSA PUO' SUCCEDERE NELLA CITTÀ DEI TEMPLI - Come si evince dal Testo Unico degli Enti Locali, si ricorre alla nomina di una Commissione d'Indagine per verificare la sussistenza di eventuali presupposti per lo scioglimento dei Consigli comunali e provinciali "quando emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso, o similare, degli amministratori, ovvero su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle amministrazioni, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica".
"Al fine di verificare la sussistenza degli elementi di cui sopra - si legge ancora sul TUEL - anche con riferimento al segretario comunale o provinciale, al direttore generale, ai dirigenti ed ai dipendenti dell'ente locale, il prefetto competente per territorio dispone ogni opportuno accertamento, di norma promuovendo l'accesso presso l'ente interessato. In tal caso, il prefetto nomina una commissione d'indagine, composta da tre funzionari della pubblica amministrazione, attraverso la quale esercita i poteri di accesso e di accertamento di cui è titolare per delega del Ministro dell'interno ai sensi dell'art. 2, comma 2-quater, del decreto-legge 29 ottobre 1991, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 1991, n. 410. Entro tre mesi dalla data di accesso, rinnovabili una volta per un ulteriore periodo massimo di tre mesi, la commissione termina gli accertamenti e rassegna al prefetto le proprie conclusioni".