EBOLI. L’Associazione Dunyaa APS esprime sconcerto e indignazione per l’uso reiterato di un linguaggio discriminatorio da parte dell’Amministrazione comunale di Eboli, che negli ultimi giorni ha evidenziato in modo sempre più esplicito un approccio xenofobo e pericolosamente divisivo.
Due episodi ravvicinati lo dimostrano in modo lampante.
Il primo riguarda il caso di un ragazzo marocchino, fermato nei giorni scorsi dopo aver sottratto generi alimentari e alcuni profumi per un valore complessivo di circa 100 euro. Una vicenda legata alla fame e al bisogno, che tuttavia è stata trattata come se si fosse catturato un criminale di caratura internazionale: nel comunicato stampa diffuso si descrive, dettaglio per dettaglio, l’inseguimento, la cattura, quasi si trattasse dell’arresto di Arsenio Lupin.
Una narrazione sproporzionata, fatta per umiliare, per creare paura, per marchiare.
Il secondo episodio, più recente, riguarda i controlli igienico-sanitari effettuati il 17 maggio in alcune macellerie della zona di Santa Cecilia. In seguito a questi controlli, che hanno portato al sequestro di 8 attività, la cittadinanza ha chiesto comprensibilmente chiarezza. La risposta del Comune è arrivata oggi, con un post pubblico in cui si precisa che non ci sono rischi per chi si serve da “macellerie italiane”, perché i sequestri avrebbero riguardato solo attività gestite da “extracomunitari”.
Una precisazione grave, tanto nel contenuto quanto nella forma: un vero atto di propaganda etnica mascherato da rassicurazione sanitaria.
"Questo linguaggio non è consono a una comunicazione istituzionale e mina ogni sforzo che associazioni, scuole, servizi e cittadini compiono ogni giorno per abbattere le barriere culturali e costruire una società coesa - afferma Francesca Scoti, medico di famiglia e membro del Consiglio Direttivo di Dunyaa - Attribuire problemi igienico-sanitari a una provenienza etnica è scorretto dal punto di vista scientifico, ma è anche profondamente irrispettoso verso l’intera comunità migrante e verso tutti quei cittadini che credono nel valore della convivenza, della giustizia e del dialogo. Il sospetto come strumento politico è quanto di più lontano dal vivere civile. Questo non è il modo di comunicare, né di amministrare".
Dunyaa APS ribadisce il proprio impegno per una comunità inclusiva e solidale, fondata sui diritti e sull’umanità, e invita le istituzioni locali a rivedere radicalmente la propria narrazione pubblica, per non diventare esse stesse parte attiva nella costruzione di un clima sociale ostile e discriminante.IL post del comune è stato cancellato un paio di ore dopo la pubblicazione, ma per cancellare le idee che lo hanno mosso non basta un click.