Cronaca
I DATI
I DATI
Campania, Libera: "Nel 2024 oltre 4mila reati spia in provincia di Salerno, seconda dopo Napoli"
Comunicato Stampa
27 maggio 2025 12:08
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NAPOLI. Un'osteria, pochi tavoli e un menù speciale di 12 portate difficili da digerire. Tra i primi, piatti bollenti che non scaldano è possibile scegliere il piatto “Beni confiscati” che ha come ingredienti privatizzazione, vendita, regalo ai mafiosi; o “Liberi di corrompere” con ingredienti impunità, corruzione “solidamente” regolata, ancora sistemica e organizzata. Se vuoi scegliere solo un secondo puoi trovare bocconi duri da mandare giù come la ”Legge bavaglio” con ingredienti particolari: divieto di informare, corto circuito dell’informazione, querele temerarie; o “Sovraffollamento delle carceri” con ingredienti: celle sovraffollate, la carenza di personale, la scarsità di attività educative e di reintegrazione. E per ultimo quei dessert dimenticati, ma essenziali come “Verità per le vittime innocenti delle mafie ingredienti”: 80% dei familiari non conosce verità; e “Liberi di scegliere” composto da nessuna tutela per chi vuole fuggire dai contesti mafiosi. Con un flash mob in Galleria Umberto I di Napoli, Libera ha dato il via alla tappa campana di “Fame di verità e giustizia” un viaggio a 30 anni dalla nascita di Libera e della sua rete associativa, che sta attraversando il Paese, da Nord a Sud e l’Europa con  con iniziative, flash mob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia per animare il dibattito pubblico con l’obiettivo di riscrivere la piattaforma in tema di lotta alle mafie e corruzione, con una funzione di advocacy rispetto alle istituzioni competenti. Una mobilitazione contro le mafie dei potenti e dei colletti bianchi con l’obiettivo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti partendo dai punti dell'agenda civile.

In un Paese – dichiara Mariano Di Palma o chi decidete coordinatore Libera Lazio - dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata, mafie e corruzione sono diventate un fatto “normale”, tollerato. In questi trent’anni Libera ha dimostrato che c’è un’alternativa possibile. Costruendo, di tassello in tassello, un mosaico di impegno e liberazione dalle diverse forme di criminalità, che parte dall’impegno di ciascuno e richiama le istituzioni alle proprie responsabilità. Ci sono situazioni e momenti storici in cui stare immobili è una colpa, mentre muoversi è un obbligo morale e una responsabilità civile. Fame di verità e giustizia è il nostro grido per risvegliare l’impegno di quanti credono in un orizzonte libero da mafie e corruzione. È tempo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza del contrasto a mafiosi e corrotti. È tempo di scelte chiare e coraggiose: noi vogliamo fare la nostra parte.”

Le proposte

Riutilizzo dei beni confiscati, diritti per le vittime innocenti delle mafie, Libere di scegliere, contrasto alla corruzione, preoccupazione per il DL sicurezza e una giustizia diseguale, promozione dell'educazione come strumento di emancipazione dalle mafie, gioco d'azzardo, ambiente, libertà di informazione, un carcere che rieduchi, disarmare e non armare, contro l'attacco al dissenso, all'autonomia della magistratura e alla democrazia rappresentativa: sono i punti della piattaforma su cui Libera chiede scelte politiche concrete e strutturali, non proclami. Tra questi: norme più efficaci su confisca e riutilizzo sociale dei beni mafiosi; scrivere il diritto alla verità nella carta costituzionale; approvare una regolazione stringente delle situazioni di conflitto di interesse; una nuova strategia nazionale sulle aree a forte povertà educativa; approvare una legge quadro del settore del gioco d'azzardo; tutela e sostegno per chi denuncia e rompe con il crimine; politiche inclusive per chi vive in situazioni di marginalità; inserire nell’ordinamento la direttiva sulle querele temerarie.

Reati spia in Campania

C'è un tentativo di smantellare leggi preziose per individuare quei “reati spia” della presenza mafiosa e, a fronte dell’aggravarsi della corruzione, assistiamo a un progressivo allentamento dei freni inibitori sul piano legislativo e dei controlli. Siamo davanti a una giustizia che da un lato mette in campo leggi rigorose nei confronti degli ultimi, dall'altro lato si presenta con le armi spuntate nei confronti della criminalità mafiosa e dei colletti bianchi. Libera ha elaborato i dati relativi ad alcuni reati spia (reati di usura, di estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche), reati che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. Nel 2024 il numero in Italia è di 322.071, pari a 822 reati al giorno, 34 ogni ora. Il 50,4% dei reati sono concentrati al Nord, il 28,1% al Sud comprese le isole e il 21,4 % al centro.

Nel 2024 il dato complessivo dei reati spia in Campania è pari a 27.110: prima regione del Sud e quinta in Italia. In particolare, sono 1577 le estorsioni, 42 i reati di usura, 302 di riciclaggio e impiego di denaro, il picco è sulle truffe e le frodi informatiche (22.489) e sui delitti informatici (2760).

Alla città metropolitana di Napoli va il primato dei reati spia in regione, il 57% del totale, con 15.550 reati (estorsioni 956 ,usura 26, riciclaggio e impiego di denaro 172, truffe e frodi informatiche 12646, delitti informatici 1750). A seguire c’è la provincia di Salerno, con 4563 reati spia, (estorsioni 234, usura 4, riciclaggio e impiego di denaro 72, truffe e frodi informatiche 3383, delitti informatici 370). A seguire Caserta, con 3692 reati spia, (estorsioni 195, riciclaggio e impiego di denaro 40, truffe e frodi informatiche 3193, delitti informatici 254). Chiudono Avellino con 2112 reati spia (estorsioni 85, riciclaggio e impiego di denaro 11, truffe e frodi informatiche 1761, delitti informatici 255) e Benevento con 1157 (estorsioni 47, usura 1, truffe e frodi informatiche 983, delitti informatici 126). 

Corruzione

La storia del contrasto alle mafie è anche una storia di leggi pensate per colpire in modo sempre più efficace non soltanto i crimini violenti, ma anche i “reati spia” che aiutano la magistratura a individuare la presenza di reti mafiose: dalla corruzione al voto di scambio. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 , Libera ha censito 53 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese, e ad indagare su questo fronte sempre caldo si sono attivate 29 procure in 15 regioni italiane. Complessivamente sono state 642 persone indagate per reati che vanno dall' estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, al voto di scambio politico-mafioso, all'abuso di ufficio (successivamente cancellato) e traffico di influenze. Su base regionale, prima in classifica il Lazio con 11 inchieste e 131 persone indagate( 20% del totale nazionale), seguita da Campania con 10 inchieste e 82 persone indagate. Dati che dimostrano come la corruzione è la vera patologia nazionale, e se rinunciamo a combattere quella, le mafie saranno ospiti d’onore dentro qualsiasi palazzo del potere.

Le prossime iniziative in Campania

Il viaggio di “Fame di verità e giustizia” farà tappa il 29 maggio Salerno, con un flash mob sul tema della riforma della magistratura e sui limiti alle intercettazioni alle 16.30 in Piazza Dalmazia e alle 17.00 un’assemblea pubblica nell’Aula Magna della Corte di Appello insieme al Distretto ANM di Salerno e con la presenza di Paolo Sordi (Presidente Corte di Appello), Rosa Volpe (Procuratore generale presso la Corte di Appello), Francesco Rotondo (Procuratore di Vallo della Lucania), Antonio Centore (Procuratore di Nocera Inferiore), Giuseppe Borrelli (Procuratore di Salerno)  



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