SALERNO. Un campo da gioco come metafora del Paese, una palla al centro per riaccendere la partecipazione e un fischio d’inizio per difendere i diritti di tutte e tutti. La CGIL di Salerno scende letteralmente in campo con La Partita dei Diritti, un torneo popolare di calcio a 5 che si terrà martedì 3 giugno, presso i campi del Centro Sociale Solidale di Pastena, per promuovere la partecipazione attiva ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno, che mettono al centro il lavoro dignitoso e il diritto alla cittadinanza.
Non un semplice evento sportivo, ma un’azione collettiva che unisce simbolo e sostanza, corpo e parola. Un gesto che punta a due obiettivi: rilanciare la campagna referendaria utilizzando un linguaggio accessibile e popolare come quello del calcio, e intessere relazioni nuove e trasversali con il territorio, andando oltre gli steccati della militanza e parlando alla società reale, fatta di lavoratori precari, giovani studenti, migranti, donne e uomini che ogni giorno si confrontano con l’assenza di tutele e riconoscimenti.
"Abbiamo scelto il calcio – dichiara Antonio Apadula, segretario generale della CGIL di Salerno – perché è il gioco popolare per eccellenza, ma anche perché è una metafora perfetta del mondo del lavoro: si vince solo con il gioco di squadra. Con La Partita dei Diritti vogliamo dire che nessuno deve restare in panchina. Il nostro appello è semplice: scendete in campo con noi, perché la sfida del referendum riguarda tutti e tutte. Lavoro, dignità, cittadinanza non sono privilegi, sono diritti fondamentali".
A sfidarsi sul campo saranno sei squadre: lavoratori, studenti, giornalisti, politici, sindacalisti e migranti, categorie che rappresentano in modo emblematico i soggetti che i referendum vogliono tutelare. Le partite – della durata di 20 minuti – si articoleranno in gironi, semifinali e finale, in un clima di partecipazione, allegria e confronto.
Con questa iniziativa, la CGIL di Salerno ribadisce il valore dell’impegno condiviso e della democrazia partecipata. Perché anche attraverso un pallone si può riaffermare il diritto a un lavoro sicuro, stabile, umano. E perché, come sottolinea Apadula: "La partita più importante non si gioca tra i pali, ma nelle urne. Ed è una partita che riguarda tutti noi".