Giudiziaria
DIVERSE CONDANNE
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Camerota, inchiesta Kamaraton: arrivano le motivazioni della sentenza
Redazione
30 maggio 2025 12:30
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CAMEROTA. Sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza riguardante il processo “Kamaraton”, che ha visto coinvolti l’ex sindaco di Camerota, Antonio Romano, e diversi componenti della sua Amministrazione, tra cui assessori, consiglieri e funzionari comunali. Il documento definisce una gestione amministrativa “para-privatistica”, orientata sistematicamente alla “soddisfazione di interessi privati a scapito di quelli pubblici”.

Per i giudici, l’Amministrazione Romano “avrebbe agito secondo logiche clientelari, stabilendo un rapporto diretto e utilitaristico con l’elettorato, in cui le risorse pubbliche venivano utilizzate per favorire soggetti vicini politicamente e ottenere in cambio sostegno elettorale”. Al centro dell’inchiesta, l’utilizzo distorto di fondi comunali e l’affidamento diretto di lavori e incarichi, in particolare attraverso società partecipate.

Tra i casi più eclatanti, l’uso delle società “La Calanca s.r.l.” e “Marina Leon di Caprera s.r.l.”, definite nella sentenza come “bancomat per premiare fedelissimi dell’Amministrazione o sostenere persone legate a singoli amministratori”. Nel dispositivo, i giudici parlano di “sistema clientelare consolidato” e di una “miniera di commenti” emersa dalle intercettazioni, ritenute ammissibili e rilevanti. La Corte ha inoltre evidenziato un linguaggio definito “privo di inibizioni”, che dimostrerebbe «piena consapevolezza della gravità delle condotte poste in essere». Oltre all’ex sindaco Romano, condannato a 13 anni e 12 mesi, risultano coinvolti altri amministratori, tra cui assessori e funzionari dell’Ente. 



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