SALERNO. L’operazione “Silarus”, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Salerno, ha rivelato un sistema diffuso di illegalità ambientali lungo il fiume Sele: sversamenti illeciti di reflui bufalini, costruzioni abusive in aree vincolate, occupazione illegale di suolo pubblico e inquinamento diretto del mare tra Salerno e Paestum.
Legambiente, insieme ai circoli territoriali, esprime ringraziamento alle forze dell’ordine e alla magistratura per il lavoro svolto e per aver acceso i riflettori su una realtà che denuncia da anni: la presenza di gestione incontrollata di attività zootecniche con gravi ricadute ambientali, sanitarie ed economiche, facendo un danno prima di tutto alla maggioranza delle aziende zootecniche che invece sul territorio stanno investendo da anni in pratiche innovative e sostenibili.
Crediamo che questa importante operazione debba essere l'inizio di un nuovo corso, fondato su un coordinamento permanente tra Comuni, enti locali e Riserva naturale Foce Sele-Tanagro per prevenire e contrastare nuovi illeciti. La promozione di modelli di allevamento compatibili con la salute del territorio e la legalità devono essere azioni contemporanea a quelle di di prevenzione e controllo del territorio.
Legambiente, con il suo Centro di azione giuridica, annuncia fin d’ora la propria costituzione di parte civile nei procedimenti giudiziari connessi per tutelare in tutte le sedi il diritto dei cittadini, invitando gli enti interessati a fare lo stesso.