CENTOLA. È stato attinto da un solo, letale, colpo di fucile tra schiena e gluteo. Questo l’esito dell’autopsia eseguita oggi, presso l’obitorio dell’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania, sulla salma di Rivaldo Rusi, il 26enne albanese sorpreso e ucciso da Aurelio Valiante, il proprietario della villa di Foria di Centola (nella foto), nel corso di un furto nell’abitazione perpetrato, con altri due complici, il 22 giugno scorso.
In tutto 5 i bossoli rinvenuti dagli inquirenti nell’immobile: due riconducibili a colpi di fucile e tre a colpi di pistola, a riprova che, in casa, è effettivamente avvenuto un conflitto a fuoco tra l’imprenditore edile ed i tre ladri albanesi, uno dei quali aveva trovato e impugnato una pistola, legalmente detenuta da Valiante, all’interno della cassaforte che aveva svuotato con gli altri componenti della banda. Tutta la refurtiva, rinvenuta sul pavimento e nel giardino di casa, è stata recuperata. Si cerca ancora, invece, il terzo ladro che è riuscito a scappare. Le indagini continuano: Valiante è indagato per la morte di Rusi e, insieme al fratello Marco Valiante, per averne occultato il cadavere, sotterrandolo in un podere in località Limazzo. Arrestato, invece, il 28enne pregiudicato Xhuljan Curti, rimasto ferito nella sparatoria e ricoverato d’urgenza in ospedale.
Ora bisognerà effettuare le dovute perizie balistiche ed attendere la conclusione delle indagini da parte della Procura vallese. Intanto, Valiante è stato trasferito in una località protetta, insieme alla sua famiglia, per evitare l’esposizione a possibili atti ritorsivi. “È distrutto, pentito e molto dispiaciuto per quanto accaduto, il suo pensiero è rivolto ai familiari della vittima, per il resto attendiamo l’esito delle indagini” spiega l’avv. Antonello Natale, legale di fiducia dell’indagato.
IL DETTAGLIATO COMUNICATO STAMPA DEL PROCURATORE CAPO, FRANCESCO ROTONDO: ECCO COSA È SUCCESSO - In data odierna, militari appartenenti alla Compagnia Carabinieri di Sapri, su disposizione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale cilentano, nei confronti di un soggetto di nazionalità albanese indagato per tentato furto, rapina c.d. “impropria” e porto d’arma comune da sparo; posti in essere insieme ad altri due complici, alcuni giorni or sono, in Foria di Centola (Sa).
Riguardo a tali fatti, appare opportuno comunicare quanto segue. Nella sera del 22.06.2025, personale in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Sapri è intervenuto presso un’abitazione privata dopo che una donna aveva riferito del ferimento con un colpo di arma da fuoco di un soggetto che stava compiendo un furto all’interno della sua abitazione. I militari, giunti sul posto, vi trovavano personale del 118 che stava già prestando le prime cure ad un soggetto ferito. La donna, che aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, veniva identificata come la moglie di colui che aveva colpito il ferito. In ragione delle sue gravi condizioni di salute, costui veniva trasportato presso l’ospedale di Vallo della Lucania e poi presso un ospedale di Napoli.
L’uomo, che aveva esploso il colpo di fucile, riferiva di avere sentito dei rumori sospetti e di essere uscito nel cortile di casa imbracciando un fucile. Aveva quindi visto un primo soggetto fuggire dalla finestra della sua camera da letto capendo che si trattava dell’autore di un furto. Subito dopo, altri due soggetti si erano catapultati fuori dalla finestra. Allo stesso tempo - dopo che il proprietario dell’abitazione aveva intimato ai tre di fermarsi - il primo dei fuggitivi aveva esploso più colpi di pistola al suo indirizzo per cui, temendo per la propria incolumità, aveva risposto con un colpo di fucile che aveva ferito una delle due persone che erano uscite dalla finestra. Costui era appunto il soggetto che si trovava a terra davanti alla sua abitazione e che era soggetto a cure.
Nel corso delle verifiche effettuate il giorno successivo da personale in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Sapri, al Comando del cap. Francesco Fedocci, e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo Carabinieri di Salerno, al Comando del cap. Antonio Lezzi, si appurava che dalla salita che costeggia l’abitazione erano stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco in direzione dell’abitazione stessa.
Non veniva invece ritrovata la cartuccia esplosa dal fucile che aveva ferito uno dei soggetti che stavano perpetrando il furto. Il proprietario dell’abitazione aveva anche narrato che, nella cassaforte della sua abitazione aperta dagli autori del furto vi era custodita - in uno ad alcuni valori - anche una pistola carica, che poteva essere quella poi usata dal fuggitivo per esplodere i colpi di arma da fuoco. Dalle indagini emergeva che un furto era stato tentato anche nell’abitazione posta di fronte alla casa ove poi erano stati esplosi i colpi di arma da fuoco.
Il pomeriggio del 23.06.2025, si presentava presso i Carabinieri di Sapri una donna la quale riferiva di avere ricevuto una telefonata alla 23:00 del giorno precedente nel corso della quale le veniva detto che il marito era stato ferito e si trovava presso l’ospedale di Vallo della Lucania. Giunta nella notte stessa presso l'ospedale di Vallo le veniva mostrata una fotografia del ferito, che la donna riconosceva come un cugino del marito. Capito che la persona ferita non era il marito provava più volte a contattarlo sul cellullare senza ricevere alcuna risposta. Il giorno dopo, la donna si recava nuovamente presso i Carabinieri di Sapri ove riferiva che un suo parente le aveva detto, per averlo appreso dalla persona ferita, che anche il marito aveva partecipato al furto e che era deceduto a seguito del colpo di arma da fuoco che lo aveva colpito.
Dopo che era stata individuata la cella agganciata dal telefono della persona scomparsa, veniva intrapresa nella zona coperta dalla cella in San Severino di Centola un’ampia attività di ricerca che però non sortiva alcun risultato. II 25.06.2025, il proprietario dell’abitazione che aveva fatto fuoco, si recava in Procura insieme al suo difensore, l’avv. Antonello Natale, riferendo di avere sparato non uno, ma due colpi di fucile colpendo mortalmente uno dei soggetti che avevano perpetrato il furto.
Preso dal panico aveva immediatamente buttato via le cartucce e trasportato il cadavere in un luogo distante da quello ove si trovava il ferito. Nel corso della notte, poi, aveva caricato il cadavere a bordo della sua autovettura trasportandolo in località San Severino di Centola, ove lo aveva sotterrato. La Procura vallese, in uno a personale della Compagnia Carabinieri di Sapri e con l’ausilio di appartenenti all’Arma dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania, al comando del Ten. Col. Valerio Palmieri, della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, al comando del cap. Veronica Pastori, e del personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparato Operativo dei Carabinieri di Salerno effettuava un sopralluogo in detta località - alla presenza dell’indagato che aveva esploso i colpi di fucile - nel corso del quale la salma veniva ritrovata e trasportata presso l’obitorio. Le indagini sono in corso per addivenire ad una completa ricostruzione della complessa vicenda. L’esito dei preliminari accertamenti fin qui riferiti dovranno essere verificati nel corso del procedimento e le persone coinvolte sono da considerare innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.