DIMARO. “Dal punto di vista della competitività è il posto migliore per me. Ho la possibilità di mostrare le mie qualità. Napoli è la squadra campione in carica. Ovviamente, cambia molto rispetto all'Inghilterra. Sono molto motivato, Napoli. La ragione principale per me è quella di continuare a giocare ed essere competitivo ai livelli più alti. Cambia la lega, cambia il clima, ma voglio dimostrare di essere in grado di giocare al meglio. Quando il direttore sportivo mi ha mostrato il progetto sono stato entusiasta da subito". Ha esordito così, oggi pomeriggio, il nuovo calciatore Kevin De Bruyne, in occasione della conferenza stampa di presentazione svoltasi nel ritiro di Dimaro.
Sul nuovo campionato e la Serie A ha aggiunto: "Ci sono tante squadre di qualità. Il nostro obiettivo è quello di essere competitivi su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci più in alto possibile e fare un bel percorso in Champions e Coppa Italia. Mi devo adattare. Tutto è molto diverso rispetto a come ero abituato. La Serie A è un campionato molto competitivo. Sono entusiasta, ma tranquillo per il momento. Il club sta gettando le basi per il futuro. Non sono così giovane ma penso di poter dare il mio contributo. Io posso imparare da loro”.
Sulla chiamata del Napoli ha poi detto: “E’ stata la prima volta nella mia carriera in cui mi sono trovato in una situazione del genere, è la prima volta che passo a parametro zero in un'altra società. Man mano che avanzava il tempo durante la scorsa stagione, cominciavo a sentirmi stressato. Il Napoli ha presentato il suo progetto, così come altre società. Questo progetto è molto diverso in merito a stile di vita e competitività rispetto a ciò a cui ero abituato. Napoli è stata la scelta migliore per me.
Alla domanda sul ruolo, eventualmente avuto da Lukaku, per favorire il suo arrivo a Napoli, De Bruyne ha risposto così: “Ho chiamato sia lui che Mertens per avere le loro opinioni a riguardo. Mi hanno dato molte informazioni, ma alla fine è stata una mia decisione, una decisione familiare”.
Sulla numero 10 sul pantaloncino di allenamento, invece, ha detto: "Quando ho visto quel numero sui pantaloncini per l'allenamento sono stato sorpreso. Sapevo che il numero era ritirato, ma rimane un onore. Un bel gesto da parte della società. Ma non credo che mi darà più pressione o responsabilità, nei club che vogliono vincere quelle ci sono sempre. Non credo che un numero possa cambiare qualcosa. Maradona è Maradona, una delle leggende di questo sport. Sono grato e orgoglioso, ma io sono De Bruyne, voglio essere me stesso: farò il meglio per il club e per la città”.
Sul suo nuovo allenatore, Antonio Conte, ha evidenziato: "Non ci ho parlato ancora molto: abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati, ma in campo. Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se allora giocava a cinque, diverso rispetto al nostro modulo attuale. So che è molto tattico. Credo di poter imparare tanto con lui, ma finora abbiamo fatto solo due sedute”.
Infine, un passaggio sulla Champions League: "E' importante perché la Champions è tra le competizioni più belle al mondo. Si sapeva che il Napoli si sarebbe qualificato perché stava lottando per il campionato. Ho disputato la Champions League per dieci anni, non vedo l'ora di giocarci col Napoli. Speriamo di fare un bel percorso".