Sport
Agropoli piange Pietro Mennea, cittadino onorario dal 2011
Marco Rizzo
21 marzo 2013 14:01
Eye
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Il più grande velocista della storia dell’atletica italiana, Pietro Mennea è morto stamane a Roma, a 60 anni, dopo una malattia durata alcuni mesi. La “freccia del sud”, com’era stato ribattezzato Mennea, era partita dalla sua Puglia, da Barletta riuscendo a raggiungere vette fino a quel momento inesplorate dalla nostra Nazionale: capace di detenere un record del mondo sui 200 metri piani (con il tempo di 19” 72), durato ben sedici anni, dal 1979 al 1996, e di portare in Italia una leggendaria medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Di Pietro Mennea non si ricorderanno soltanto le grandissime imprese sportive ma anche i suoi ruoli ricoperti in altre pratiche e per i suoi trascorsi nella nostra provincia. Nel 1998 l’allora presidente della Salernitana Sport Aniello Aliberti gli affidò la carica di direttore generale nell’anno del ritorno in serie A dei granata dopo cinquant’anni. L’esperienza a Salerno durò l’arco di pochi mesi, fino a quando “la freccia del sud” prese la strada del Parlamento Europeo con Mennea che però non ha mai dimenticato tutta la passione che i tifosi gli rivolsero in una stagione maledetta, culminata addirittura nella tragedia del treno Piacenza-Salerno del 24 maggio 1999, quando morirono nel rogo dei vagoni quattro tifosi della Salernitana. Una traccia di quella presenza nel capoluogo portò poi il comune di Agropoli, guidato dal sindaco Franco Alfieri che lo definì “eterno ragazzo del sud”, a conferirgli nel 2011 la cittadinanza onoraria. Dopo quella cerimonia, Pietro Mennea è tornato per l’ultima volta ad Agropoli in occasione dell’edizione 2012 dell’Half Marathon, quando fu chiamato ad inaugurare assieme al primo cittadino agropolese la palestra “Mario Pisciottano” delle scuole elementari di località San Marco.
Il sindaco Franco Alfieri e l’Amministrazione comunale di Agropoli hanno espresso il più profondo cordoglio per la scomparsa di Mennea (a destra nella foto), così: “È stato un uomo da cui trarre esempio perché portatore dei più prestigiosi ed autentici valori che solo lo sport sa esprimere. Ha dimostrato come anche un giovane del Sud possa emergere con determinazione, coraggio, tenacia, superando le difficoltà di tutti i giorni, sfidando i propri limiti e raggiungendo gli obiettivi desiderati. Ricorderemo le sue imprese sportive, che hanno emozionato tutti gli italiani, ma soprattutto la sua semplicità ed amicizia manifestate alla nostra città negli ultimi anni”.



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