CAMPANIA. Con un flash mob davanti al Tribunale di Napoli, la rete associativa di Libera Campania scende in campo verso le prossime elezioni regionali presentando una propria lista simbolica. Comunità che cambiano comunità - contro clientele, camorre e corruzione è il nome della lista, dove non ci sono nomi, nessun candidato ma le uniche candidature sono contenuti, idee e proposte che che le associazioni che aderiscono a Libera si augurano che le persone candidate alla Presidenza e al Consiglio regionale accolgano senza false premesse. “E' tempo- scrive nella nota Libera Campania- di mettere al centro della vita pubblica e dell’agire amministrativo l’urgenza del contrasto a mafiosi e corrotti: solo nel 2024, in Campania si sono verificati 27.110 “reati spia”, cioè quelli che possono indicare una possibile infiltrazione mafiosa nel tessuto economico, come usura ed estorsioni, riciclaggio, truffe e frodi informatiche. Inoltre, sempre nel 2024 la nostra regione è stata teatro di 10 inchieste con 82 persone indagate per reati che vanno dall'estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, al voto di scambio politico-mafioso, al traffico di influenze e diversi sono stati i Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. “Davanti a questo scenario-commenta Mariano Di Palma, coordinatore regionale di Libera-ci assumiamo la responsabilità di proporre politiche radicate per liberare i territori da mafie e corruzione, da violenze e povertà. Ci c rivolgiamo a tutte le persone candidate alla Presidenza e al Consiglio Regionale alle prossime elezioni di novembre, affinché la Campania si doti di leggi e strumenti concreti per far diventare la Campania un luogo in cui le persone possano vivere bene, insieme, in salute, un luogo dove tornare.”
Nel dettaglio ecco alcune proposte presentate stamattina dalla rete associativa di Libera: diritto alla verità e diritti per i familiari delle vittime innocenti delle mafie e della criminalità; rilancio del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie, stop alla lottizzazione e alla privatizzazione de La Balzana, il bene più grande, e avvio di un percorso di co-progettazione con gli enti del terzo settore; governo aperto, trasparente e partecipato dalla cittadinanza e legge sui conflitti d’interesse e promozione della cultura della segnalazione; legge regionale sull’educativa di comunità per centralizzare risorse e strategie; welfare generativo e politiche di prossimità e di inclusione socio-lavorativa; adozione dei provvedimenti della sentenza Cedu sulla Terra dei Fuochi, autorità indipendente per il monitoraggio e partecipazione delle realtà sociali; innovazione e nuova configurazione dei servizi per le persone con dipendenza da utilizzo di sostanze e inserimento della riduzione del danno e limitazione del rischio nei LEA; legge regionale sulla prevenzione, contrasto e riduzione del rischio del gioco d’azzardo e contrasto agli interessi criminali nel settore.