SACCO. Una foto generata con l’Intelligenza Artificiale, che mostrava un branco di cinghiali in Piazza del Popolo a Sacco, ha fatto il giro dei social, alimentando curiosità ed allarmismo. L’immagine si è rivelata falsa, ma ha avuto il merito di riportare l’attenzione su un tema tutt’altro che immaginario: l’invasione degli ungulati nei piccoli comuni del Cilento, un’emergenza ambientale e di sicurezza che richiede risposte immediate e coordinate. A tal proposito, il Consiglio Comunale di Sacco, con deliberazione n. 18 del 24 ottobre 2025, ha recepito all’unanimità una delibera di territorio, approvata da più Comuni e che sollecita la Regione Campania e l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a mettere in campo misure urgenti per il contenimento della popolazione dei cinghiali. La richiesta è stata inoltrata dal sindaco di Sacco Franco Latempa anche a Prefettura e Provincia di Salerno, a testimonianza della gravità e dell’urgenza della situazione. Negli ultimi anni, l’aumento incontrollato dei cinghiali ha provocato danni alle coltivazioni, incidenti stradali e rischi sanitari legati alla peste suina africana, oltre a compromettere la vivibilità dei centri abitati e l’immagine turistica del territorio. Gli animali, ormai privi di timore verso l’uomo, si spingono fino alle zone urbane, razzolando tra i rifiuti e minacciando la sicurezza dei cittadini. Sacco, come molti paesi interni del Cilento, risente anche del progressivo spopolamento: edifici abbandonati e aree in disuso rischiano di trasformarsi in rifugi per branchi sempre più numerosi e aggressivi. Un fenomeno che incide sulla salute pubblica, sull’igiene urbana e sull’economia locale. Il Consiglio Comunale, nell’approvare questa delibera territoriale, ha evidenziato la necessità di una politica di gestione attiva e strutturata, basata su piani di selezione e contenimento, sul coinvolgimento dei selezionatori formati e dei conduttori di fondi con licenza di caccia, nonché sull’eventuale impiego di trappole e squadre operative a chiamata dei sindaci. Tra le proposte, anche la possibilità di estendere gli interventi alle aree urbane e protette, con il coordinamento dell’ISPRA e delle autorità competenti.
La deliberazione di Sacco, rafforzata dalla lettera del primo cittadino, richiama inoltre la recente normativa nazionale (legge 157/1992, modificata nel 2022 e 2024) che consente interventi di contenimento anche nei periodi di divieto venatorio e nelle zone solitamente interdette alla caccia, qualora i metodi ecologici si dimostrino inefficaci. L’obiettivo è chiaro: proteggere cittadini, agricoltori e visitatori, difendere il decoro dei borghi e garantire equilibrio tra tutela della fauna e sicurezza pubblica. Il Comune di Sacco chiede, dunque, un tavolo operativo permanente con Regione, Parco e Prefettura per coordinare azioni concrete, uniformare le strategie di contenimento e favorire l’attuazione di piani locali efficaci e sostenibili. “La foto era falsa, ma il problema è vero e urgente. I cinghiali non possono continuare a essere un pericolo costante per chi vive e lavora nei piccoli comuni del Cilento. Serve una politica seria, condivisa e immediata”, sottolinea il sindaco di Sacco, Franco Latempa, Un appello, quello di Sacco, che, come ribadito, si unisce a quello di molti altri comuni del Parco Nazionale: un fronte comune per ridare sicurezza ai territori e dignità ai cittadini delle aree interne, sempre più esposti a una convivenza insostenibile con la fauna selvatica.