Ieri pomeriggio, presso la Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli, Dennis Fantina (nella foto), vincitore nel 2002 della prima edizione del programma televisivo ‘Saranno Famosi’ di Maria De Filippi, si è esibito in un concerto speciale, che ha registrato un notevole successo. L’artista è accompagnato, nelle sue esibizioni in Italia, dalla nota agenzia "Fashion Eventi" di Capaccio, gestita da Nicola e Marianna Polito. Considerato il momento critico che le carceri italiane stanno attraversando causato anche e non solo dal già prevedibile collasso del sistema penitenziario, il concerto in questione rientra nel progetto "Musica in carcere" promosso dall’Agenzia di Spettacolo umbra "Lorenzo Paolucci". L’obiettivo dell’iniziativa, che farà tappa anche in altre carceri italiane, è quello di regalare ai detenuti un momento di serena distrazione, senza la pretesa di risolvere il drammatico scenario nazionale carcerario: nel suo piccolo intende, in modo del tutto gratuito, contribuire a donare attimi di gioia ai reclusi attraverso una delle più antiche arti, la musica.
Rita Bernardini, deputata Radicale-Pd, membro della Commissione Giustizia, ha così commentato l’evento: “Plaudo con gratitudine all’iniziativa del cantante Dennis Fantina, che ha tenuto davanti a 200 detenuti un concerto nella casa circondariale di Poggioreale. Momenti di svago come questo sono preziosi e particolarmente significativi in realtà difficili come quella di Poggioreale, dove sovraffollamento, carenza di personale e di strutture rendono pressoché impossibile, per buona parte dei reclusi, l’accesso al lavoro, alle attività formative e ricreative. Trascorrere 22 ore al giorno in una cella, con molte più persone di quante ne potrebbe ospitare, rappresenta una pena supplementare e incostituzionale, intollerabile in un Paese civile. Per questa ragione, ringrazio Dennis ed auspico che iniziative spontanee come la sua possano essere replicate anche in altri istituti, per regalare ai detenuti qualche ora diversa ma anche per mostrare, all’esterno, quali siano le condizioni di vita in carcere. A tal proposito, il mio pensiero va anche agli altri 2700 detenuti di Poggioreale che hanno ascoltato la musica in lontananza, accalcati nelle loro celle, nella loro disperazione”.