 
                                    NAPOLI. Luciano Spalletti è ufficialmente il nuovo allenatore della Juventus. L’ex ct della Nazionale raccoglie l’eredità dell’esonerato Igor Tudor, ingaggiato per tentare l’impresa Scudetto. Un matrimonio con la Vecchia Signora visto come ‘alto tradimento’. Ieri sera è apparso uno striscione in pieno centro “Uomini infami, destini infami”, versione rivisitata del celeberrimo aforisma spallettiano “Uomini forti, destini forti”, che accompagnò l’annata dello Scudetto 2023, il terzo della storia del Napoli, con tanto di Tricolore tatuato sul braccio per il tecnico di Certaldo. l gruppo Anima Azzurra ha accompagnato lo striscione con un post esplicito su Instagram: "Infame perché sei falso, infame perché sei traditore. Infame perché neanche tu hai capito tutto il nostro amore".
Il motivo di cotanto astio è legato anche alle parole di ‘Lucianone’ nel suo (breve) periodo sabbatico dopo l’addio nemmeno troppo felice con la società del presidente Aurelio De Laurentiis. “Napoli ultima esperienza in un club? Certo che non avrei mai potuto allenare un’altra squadra in Italia. Quando uno è stato in quel contesto lì, ha vissuto partite da allenatore e ha indossato la maglia di Maradona, diventa difficile tornare da avversario”.
Un episodio che la dice lunga sull’umore della piazza dopo un nuovo trasferimento di un allenatore Napoli alla corte bianconera (ultimo Sarri) e che rende ancora più attesa la prossima sfida tra Napoli e Juventus, in programma allo stadio Maradona il 7 dicembre.