Giudiziaria
IL PROCEDIMENTO
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Camerota, processo Falesia: la Fondazione Vassallo ammessa parte civile
Comunicato Stampa
05 novembre 2025 17:05
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CAMEROTA. “La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore annuncia la propria ammissione come parte civile nel processo che vede imputato il sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, accusato di aver danneggiato la falesia, bene riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio ambientale e paesaggistico. Il procedimento si celebra presso il Tribunale di Vallo della Lucania e rappresenta un passaggio cruciale nella difesa del territorio cilentano. Non si tratta solo di una scelta giuridica. È un atto di responsabilità civile. È il segnale che la nostra terra non è merce da trattare come proprietà privata, né terreno di conquista per interessi particolari. Il Cilento è un bene comune e deve essere protetto con fermezza, con trasparenza, con coraggio. Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a un’occupazione silenziosa del territorio, condotta attraverso strumenti amministrativi, reti di potere, complicità che hanno coinvolto anche uomini delle istituzioni. Chi ha voluto vedere, ha visto. Chi ha fatto finta di non capire, porta una responsabilità morale. La Fondazione Angelo Vassallo è stata, ed è, un argine a tutto questo. Lo siamo stati pagando un prezzo alto, perché non ci siamo mai piegati ai giochi di potere, alle convenienze, alle amicizie utili”. A denunciarlo è Dario Vassallo Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore

 

“Non possiamo dimenticare che ben 416 tra sindaci e amministratori hanno sostenuto candidature oggi travolte da scandali e arresti, come nel caso di Franco Alfieri, arrestato il 3 ottobre 2024. Questo- continua Vassallo- non è un dettaglio politico. È la fotografia di un sistema che ha cercato di occupare e controllare il territorio. Noi non ne abbiamo fatto parte. Non abbiamo partecipato a cene, eventi, foto di compiacenza o accordi di convenienza. La nostra autonomia è totale, lo è sempre stata, e questo spiega l’ostilità che spesso ci circonda”.

 

Concludendo, Dario Vassallo ribadisce la missione che guida ogni azione della Fondazione: “Il processo che si apre non riguarda solo una falesia. Riguarda un principio. Riguarda l’idea che il paesaggio e la legalità appartengano ai cittadini, non ai potenti di turno. Ringraziamo l’avvocato Gaetano Di Vietri per aver chiesto la modifica dell’imputazione, passando dal semplice danneggiamento paesaggistico (art. 734 c.p.) alla fattispecie prevista dall’art. 518 duodecies, riconoscendo la gravità del fatto e il valore di questo territorio. Saremo presenti in aula, un giorno dopo l’altro, perché la giustizia non è un atto formale. È un impegno. È un dovere verso la nostra comunità. Invitiamo i cittadini, le associazioni, gli amministratori onesti a restare vigili. Difendere l’ambiente significa difendere la dignità delle istituzioni e il futuro delle nuove generazioni”.

 

 

 



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