Cronaca
I DATI DEI CARABINIERI
I DATI DEI CARABINIERI
Napoli e provincia, evasione domiciliari: 55 arresti e 42 denunce in pochi mesi
Comunicato Stampa
08 dicembre 2025 11:03
Eye
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NAPOLI. Nella provincia di Napoli capita che la finestra non sia solo un affaccio sul quartiere, ma la via più rapida per uscire, anche quando non si può. Lo dimostrano i 55 arresti e le 42 denunce in stato di libertà per evasione dai domiciliari registrati da agosto 2025 a oggi. Un volume tale da fotografare senza filtri quanto il fenomeno sia ormai parte stabile della cronaca quotidiana e dell’agenda dei Carabinieri partenopei.

C’è chi evade per regolare conti sentimentali lasciati a metà, chi tenta la fuga all’alba sperando di passare inosservato, chi sfreccia in scooter senza casco convinto che nessuno lo riconoscerà e chi si lancia da una finestra del bagno sparendo per settimane, salvo poi ricomparire in una stanza d’albergo a pochi chilometri di distanza.

Le pattuglie dell’Arma registrano casi di ogni genere: dalla donna che si copre il volto in un suv diretto verso una “cena giapponese” improvvisata al detenuto che reinterpreta la fuga napoleonica dall’isola d’Elba dove era costretto a stare e autorizzato a muoversi.

Un campionario degno di una raccolta di racconti. I giovane in fila al traghetto con un passamontagna che incuriosisce più di quanto nasconda, un 60enne convinto che Pasquetta giustifichi una bibita al bar, un uomo che trasforma l’evasione in contenuti social e persino un detenuto in pasticceria con la famiglia, sorpreso da un carabiniere fuori servizio.

Quella che emerge – specie dalle giustificazioni fornite – è la percezione che il domicilio obbligato sia una misura elastica, interpretabile, quasi negoziabile. Ma dietro ogni evasione c’è un rischio concreto — per chi scappa e per chi deve riportarlo dentro — e un lavoro quotidiano fatto di controlli mirati, pedinamenti improvvisi, riconoscimenti rapidi e inseguimenti che possono nascere da un gesto, da un dettaglio, da un’ombra fuori posto.

In questo quadro, i 55 arresti e le 42 denunce non sono soltanto numeri. Sono la prova di una realtà radicata, di un’abitudine difficile da estirpare. E ogni intervento ricorda quanto il presidio del territorio richieda occhio, fermezza e una buona dose di pazienza. Perché chi dovrebbe restare a casa è spesso il primo a testare i confini della legge. E chi deve controllarlo è il primo a rimettere ordine in una quotidianità che, a Napoli e dintorni, non è mai davvero monotona.



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