Sulla spiaggia di Paestum, nei pressi della foce del fiume Solofrone, è stata ritrovata la carcassa di un delfino. Il mammifero, un maschio di stenella della lunghezza di 1 metro e 20 centimetri, era in avanzato stato di putrefazione. Sul posto sono intervenuti il responsabile del Centro Studi Ecosistemi Marini di Perdifumo, Gianfranco Pollaro, oltre ai veterinari dell’Asl Sa3. È molto probabile che il cetaceo sia rimasto vittima della furia del mare, che l’ha riversato sulla costa pestana. Solo due settimane fa, un altro esemplare femmina di delfino adulto di quasi 2 metri, spiaggiato a causa delle cattive condizioni atmosferiche, era rimasto in vita per oltre tre giorni grazie agli sforzi dei volontari del Wwf. C’è dunque da ipotizzare un allarme inquinamento? Il dott. Pollaro lo esclude: “Siamo nella normalità. Questi esemplari sono molto diffusi nello specchio d’acqua che va da Sapri a Punta Campanella, e le cause del loro spiaggiamento possono essere le più varie, dall'impatto con imbarcazioni, alle malattie dell'animale e alla perdita di orientamento”. In questo caso, sarà però impossibile comprendere perché la stenella di Paestum è morta: il suo corpo era in avanzato stato di decomposizione, e dunque sul mammifero non potrà essere effettuato il consueto esame della stazione zoologica.