VALLO DELLA LUCANIA. In attesa di conoscere questa sera dal derby del "San Vito" tra Cosenza-Vibonese il nome dell’avversaria da affrontare mercoledì, la Gelbison accede alla finale play-off del girone I. Primo storico appuntamento con gli spareggi-promozione e in uno stadio “Giovanni Morra” che si presenta gremito in ogni ordine di posto, i rossoblu di Alessandro Erra battono per 2-0 il Città di Messina di Pasquale Rando giunto con il solo obiettivo di vincere per proseguire l’avventura. Bastava anche solo un pareggio, ma i vallesi ribadiscono la loro forza, da terzi in campionato, con l’uno-due del secondo tempo, con i due calci di rigore realizzati dalla coppia gol Galantucci-Senè. Al 63’ tocca all’attaccante salernitano superare Di Salvia dal dischetto. Passano soltanto cinque minuti e il coloured raddoppia. Senè spiazza l’estremo difensore messinese con l’azione del penalty che porta anche all’espulsione del difensore D’Angelo. I minuti che restano sono pura accademia, la Gelbison è in finale, al termine di una gara gestita ottimamente da capitan Pecora e soci. Erra schiera in porta Nappi al posto di Spicuzza e Melcarne in luogo di Pascuccio in difesa, con i due titolari che saranno disponibili per la finale. Nel 4-4-2 disegnato dal tecnico di Coperchia trovano spazio anche Manzo, baluardo insuperabile e Magliocca e Mustone sugli esterni. A centrocampo Pecora e Manzillo centrali con Santonicola adattato a destra e Grimaudo sull’out sinistro. In attacco Galantucci e Senè che come detto si riveleranno decisivi. Rando, che fa a meno di Dombrovoschi e Saraniti squalificati e senza Citro che da claudicante inizia dalla panchina, s’affida alla classe di Tiscione e agli spunti di Bongiovanni, ma nonostante la necessità di vincere Nappi non è mai seriamente impegnato. E’ anzi la Gelbison ad attaccare e sfiorare il gol con Grimaudo, Pecora, Senè e Manzillo nel primo quarto d’ora. Solo Assenzio prova senza riuscirci a far paura ai rossoblu. Anche Tiscione è ben contenuto e la Gelbison meriterebbe anche di chiudere il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa la gara non cambia prima dell’episodio del calcio di rigore fischiato da Cesaroni di Pesaro e che porta Galantucci ad aprire le danze. A distanza di cinque minuti con il 2-0 e l’inferiorità numerica la partita s’avvia verso la conclusione, con l’unico vero pericolo che porta nel recupero Bongiovanni a timbrare la traversa. Al triplice fischio è grande festa, un omaggio all’impresa rossoblu che inizia sul sintetico del “Morra” e che proseguirà per le strade cittadine per il momento finora più alto toccato nella storia dalla realtà calcistica cilentana.
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