COSENZA. Finisce con gli applausi dei quasi cento tifosi provenienti da Vallo della Lucania la storica, meravigliosa stagione della Gelbison. Finisce 3-0 in favore del Cosenza la finale play-off del girone I. I silani vanno avanti nella competizione e sfideranno già domenica, sempre al “San Vito”, la Casertana. Per i rossoblu si ferma qui l’avventura che ha regalato il punto più alto della storia della compagine cilentana, dal 1956 ad oggi. I calciatori vanno sotto lo spicchio di curva che ospita i supporters della Gelbison (nella foto) e raccolgono il meritato tributo per capitan Pecora e compagni per quanto fatto da luglio da oggi. Particolare anche il saluto (nella foto sotto) di Alessandro Erra, l’allenatore di un gruppo capace di andare oltre ogni aspettativa. Per il tecnico di Coperchia, da domani, potrebbe aprirsi un futuro diverso, lontano dalla Gelbison ma anche dalla serie D. Per quanto fatto alla guida dei rossoblu su di lui hanno messo gli occhi tante società, anche e soprattutto professionistiche. Per questi discorsi ci sarà tempo, intanto, nonostante il risultato sfavorevole i vallesi del presidente Antonio Piccininno si sono goduti fino in fondo un campionato da record, con 60 punti totalizzati, il terzo posto conquistato ed anche questa sera non hanno affatto sfigurato al cospetto del Cosenza di Gianluca Gagliardi, l’unica formazione capace di tenere veramente testa, nella fase regolare, alla corazzata Acr Messina. Anzi la Gelbison che si presentava con l’unico obiettivo di dover vincere per andare avanti, parte e gioca meglio dei silani, andando vicina al gol con Senè, Galantucci e Grimaudo. Il Cosenza è schiacciato nella propria metà campo e fatica a ripartire, con Spicuzza tenuto in ambasce solo quando Pesce e Guadalupi sfiorano la rete e Mosciaro va vicino alla marcatura su punizione. E’ nella ripresa che cambia tutto ma in modo particolare arrivano le decisioni del signor Provesi di Treviglio a dare una fisionomia diversa al confronto, quando la Gelbison s’apprestava a forzare la mano per pervenire al vantaggio. Prima il mancato intervento per un fallo di Parenti su Senè, poi l’espulsione diretta di Melcarne per una gomitata a palla lontana su Mosciaro. L’inferiorità numerica muta forze e inerzia sul terreno di gioco. Il Cosenza, che non ha certo bisogno di regali, ne approfitta e va in gol con Pesce che batte di testa Spicuzza. La Gelbison è ancora in corsa, con un pari andrebbe ai supplementari, ma nonostante la reazione abbozzata, sopraggiunge il 2-0 targato Fiore a spezzare le gambe ai rossoblu di Vallo della Lucania. Il centrocampista calabrese, fratello di Stefano (ex Nazionale e Parma e Lazio in serie A) fa esplodere il “San Vito” che inizia la festa. Arriverà poi anche il 3-0 firmato Mosciaro, con il bomber del girone I che va a rimpinguare il suo bottino di reti, giunto a 27 in stagione, con ventisei centri nella fase regolare. Al fischio finale è festa per tutte e due. Il Cosenza s’invola sotto la curva Sud, la Gelbison raccoglie la meritata dose d’applausi e da domani pensa al futuro che sarà per la quinta volta nella sua storia in serie D.