AGROPOLI. Ancora una volta non ci sarà spazio per ulteriori ragionamenti: l’Agropoli è costretto a vincere contro l’Akragas per risollevarsi in graduatoria e invertire la rotta. E’ ormai un disco rotto, un motivetto che non finirà mai, soprattutto adesso. Due ko consecutivi hanno lasciato segni sulla pelle, Egidio Pirozzi non ha risparmiato critiche ai suoi e forse già domani si vedrà una formazione diversa. Di nettamente opposto dovrà rivelarsi, però, l’atteggiamento sul campo. Una squadra costruita per primeggiare, schiava di errori e disattenzioni, costati punti pesanti e che è nuovamente chiamata a dare una risposta a società e tifoseria. Al “Guariglia” approdano gli agrigentini di Pino Rigoli, osso duro e soprattutto pieni di talento dalla cintola in su. Con quattro punti in più dei biancazzurri in classifica, con l’intenzione fino alla fine di provare a dar fastidio al Savoia, l’Akragas ha però i suoi limiti, soprattutto nelle esibizioni esterne. Lo stesso Rigoli riconosce l’Agropoli come la formazione più forte del raggruppamento, dopo la capolista torrese. Ai biancazzurri la responsabilità di dimostrarlo finalmente sul terreno di gioco.