SALERNO. Finisce in farsa il derby di Lega Pro di Prima Divisione tra Salernitana e Nocerina, in programma allo stadio “Arechi” di Salerno. La partita, già iniziata con quarantacinque minuti di ritardo (orario previsto alle 12.30), dura solo ventuno minuti, con il match sullo 0-0, con la formazione rossonera che resta con soli sei uomini in campo, costringendo il direttore di gara a fischiare la fine. Il tutto, prima operando tre sostituzioni dopo soli novanta secondi, e poi con ben quattro calciatori colpiti da ‘infortuni’ a distanza di pochi minuti. Ora la Salernitana otterrà la vittoria a tavolino. E’ stato il momento culmine di una mattinata ad altissima tensione vissuta a Salerno. Città militarizzata, con il servizio d’ordine curato dalla Questura di Salerno, con il divieto d’accesso ai tifosi della Nocerina decretato dalla Prefettura, per il grave rischio di incidenti tra le opposte tifoserie, e presidi delle forze dell’ordine in tutti i punti sensibili. Poi, il colpo di scena, con l’arrivo della squadra rossonera allo stadio. Secondo le testimonianze dei giocatori e dello staff tecnico e societario, i calciatori sarebbero stati minacciati da un gruppo di tifosi della Nocerina, dinanzi all’albergo di Mercato San Severino che ospitava il ritiro dei rossoneri. La richiesta sembra essere stata chiara: “A Salerno, o tutti o nessuno”. Da lì la decisione, prima di non scendere in campo e poi di entrare sul prato dell’ “Arechi” dove però non è andata in scena una partita ma qualcos’altro. Un caso che farà il giro del mondo.