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Serie D, Torrecuso-Città di Messina: stangata del giudice sportivo sui sanniti
Redazione
09 aprile 2014 16:12
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TORRECUSO. Stangata sul Torrecuso, formazione che è attualmente in piena corsa per il terzo posto nel girone I della serie D. Arriva la sentenza del giudice sportivo, emessa nel C.U. 111 e che porta alla squalifica del campo, lo stadio “Ocone” di Ponte fino al prossimo 31 dicembre con le gare casalinghe da giocare in campo neutro ed a porte chiuse, con l’ammenda di 5.000 euro a carico della società. Nel dispositivo, si traccia ciò che sarebbe accaduto durante e dopo la partita tra Torrecuso e Città di Messina, disputatasi domenica scorsa, finita sul risultato di 1-1, con un calcio di rigore realizzato dagli ospiti al 90’ e contestato dai beneventani, che lamentano anche due espulsioni. Intanto, arriva la sentenza dove si legge che alcuni sostenitori “per l'intera durata del secondo tempo hanno rivolto agli ufficiali di gara espressioni gravemente ingiuriose e minacciose; al 44º del secondo tempo, in seguito alla realizzazione di una rete da parte della squadra ospite, lanciato sul campo un accendino ed una bottiglietta piena d'acqua; tra il 30º minuto del secondo tempo ed il termine della gara, fatto oggetto un assistente arbitrale del lancio di due pietre delle dimensioni di 6x5cm, che attingevano l'ufficiale di gara alla schiena, nonchè del lancio di numerosi sputi che raggiungevano lo stesso assistente alla testa, alla nuca ed alle spalle”. Ed ancora si parla di episodi post partita: “Al termine della gara i componenti la terna arbitrale, raggiunto con difficoltà e con l'aiuto delle forze dell'ordine il proprio spogliatoio, non riuscivano a chiuderne la porta d'ingresso a causa dell'indebita presenza, nella zona antistante gli spogliatoi, di più persone (almeno 7), tutte chiaramente riconducibili alla società ospitante, le quali tentavano di entrare nel locale e nel contempo inveivano contro gli ufficiali di gara all'indirizzo dei quali rivolgevano volgari ingiurie e gravi minacce (del tipo "dovete morire", "non uscite vivi da qui") e lanciavano sputi, alcuni dei quali attingevano, anche in pieno volto, gli stessi ufficiali di gara. Nella circostanza, due delle dette persone colpivano uno degli assistenti arbitrali, a distanza di alcuni minuti l'una dall'altra, con due violenti schiaffi in pieno volto, procurando al medesimo intensa sensazione dolorifica, arrossamento della zona colpita, giramenti di testa ed appannamento della vista all'occhio destro. Gli ufficiali di gara, accompagnati dal comandante della locale caserma dei carabinieri, riuscivano a raggiungere la propria auto e constatavano che la stessa presentava una delle ruote posteriori sgonfia e numerosi e profondi graffi su tutta la carrozzeria. Dopo avere sostituito la gomma, l'auto con a bordo la terna arbitrale usciva dall'impianto scortata da una pattuglia dei carabinieri, ma, non appena varcato il cancello, veniva colpita con numerosi calci alle fiancate da un gruppo di sostenitori locali (circa 30) ed ulteriormente danneggiata. All'assistente arbitrale colpito al volto veniva riscontrato al pronto soccorso dell'ospedale Moscati di Avellino, presso il quale alle ore 19,36 il medesimo si era recato per i necessari controlli, "trauma contusivo lieve emilfaccia dx ed orbitario dx" con una prognosi di 3 giorni. Sanzione così determinata in considerazione sia della estrema gravità dei fatti, sintomatici della totale assenza negli autori dei principi informatori dell'attività sportiva, sia della particolare violenza insita nella condotta dei medesimi, oggettivamente idonea, detta condotta, a cagionare agli ufficiali di gara lesioni fisiche di particolare rilevanza”. Emesse squalifiche anche a carico di tesserati. Il dirigente Carmine Verricchio è stato squalificato fino al 30 settembre prossimo perché “al termine della gara, raggiunto l'arbitro sul terreno di gioco, lo spintonava per due volte, facendolo indietreggiare, e rivolgeva al medesimo espressione irriguardosa; poco dopo tentava, unitamente ad altre persone non identificate e indebitamente presenti nella zona antistante gli spogliatoi con chiari intenti minacciosi, di entrare con forza nello spogliatoio arbitrale. Nel mentre gli ufficiali di gara erano intenti a sostituire una gomma della propria vettura che era stata sgonfiata dai sostenitori locali, rivolgeva all'arbitro ed agli altri ufficiali espressioni ingiuriose. Sanzione così determinata anche in ragione della imminente conclusione della stagione agonistica 2013/2014”. Ed ancora cinque giornate di squalifica per il calciatore Fulvio Rillo per “avere rivolto all'Arbitro espressioni gravemente ingiuriose ed estremamente minacciose ( del tipo " io ti uccido" "non esci vivo") reiterandole all'uscita del terreno di gioco”.



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