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"TENUTI ALL'OSCURO NUMEROSI TESSERATI"
"TENUTI ALL'OSCURO NUMEROSI TESSERATI"
Pd Capaccio, Corrado Marino: "Nessuno sapeva della mozione, violenza politica contro Voza"
Comunicato Stampa
11 giugno 2014 14:17
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CAPACCIO. In merito alla mozione approvata nel corso del recente congresso cittadino del Pd di Capaccio, riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata da Corrado Marino, componente del direttivo cittadino del partito:

“Egregio direttore,
dalla lettura degli articoli apparsi sulla Sua testata, in riferimento all’ultima assemblea cittadina del Pd, essendo stato chiamato in causa, mi preme fare alcune considerazioni con preghiera di pubblicazione. Il mio voto contrario alla mozione presentata e letta dal nostro coordinatore di circolo, Emanuele Sica, è motivato dalla convinzione che la mozione “Appartenere ha un senso” è un atto di inciviltà politica, in quanto, dopo l’iniziale ed inutile retorica politica, è un documento costruito in modo chiaro ed inequivocabile contro una persona che, nella fattispecie, è un tesserato del mio stesso partito ed è alla guida del nostro Comune. Un documento che, di fatto, sfiducia il sindaco, dott. Italo Voza, e lo richiama ad un “ordine di partito” che lo diffida dal presentarsi a nome del Pd. Non ho memoria di mozioni contra personam a meno di non andare indietro nel tempo fino agli anni Trenta del secolo scorso, nel periodo delle cosiddette “purghe sovietiche”. Mai mi sarei aspettato da un partito, il mio partito, una tale violenza verbale contro una persona e una totale caduta di contenuti politici. Io sono membro del direttivo del Pd ma, assumendomi tutte le responsabilità per non aver partecipato agli ultimi direttivi, non ero a conoscenza del testo della mozione. La mattina del giorno dell’assemblea, ho contattato un noto componente del direttivo per sapere quale fosse il contenuto della mozione, e lo stesso mi riferiva di non conoscere il testo della mozione in quanto anche lui, negli ultimi tempi, non aveva partecipato ai direttivi; allo stesso modo, più o meno, mi riferivano altri iscritti al partito democratico. Altro che documento ampiamente conosciuto dagli iscritti! Io, membro del direttivo, non ne sapevo niente e con me altre persone iscritte allo stesso partito! Non sarebbe stato più corretto pubblicare il testo sulla pagina facebook del Pd di Capaccio Paestum, in modo che un maggior numero di iscritti potesse essere informato dei contenuti della mozione e decidere, con maggiore riflessione, il proprio voto oltre che partecipare o meno all’assemblea? O forse gli iscritti sono solo numeri e tessere? Ho sempre ritenuto che la base debba essere pienamente consapevole per poter decidere, e per farlo deve essere informata nei tempi e nei modi migliori, perché, come ci hanno ricordato la sera dal tavolo di presidenza dell’assemblea, la democrazia è partecipazione ma, aggiungo, partecipazione non significa essere semplicemente chiamati una tantum a votare. Ho votato no ad una mozione contro il dott. Voza perché non appartiene alla mia cultura politica votare contro le persone, ma contro o a favore delle proposte politiche. E qui casca l’asino! Nel mio intervento all’assemblea, ho denunciato la mancanza di proposta politica, la mancanza di contenuti e la mancanza di una strategia vincente; ho riflettuto sul nostro fallimento come dirigenti del Pd e ho chiesto un’assunzione di responsabilità di noi tutti, con un azzeramento delle cariche e il ritorno ad una nuova fase di costruzione. Ho detto, citando Nanni Moretti, che con questi dirigenti non si vince perchè siamo stati degli incapaci e non abbiamo mai portato all’attenzione dei cittadini una nostra proposta, ma solo azioni di protesta e troppo spesso un’azione denigratoria dell’operato del sindaco Voza, tesserato del Pd. Più che un’assemblea di circolo, l’altra sera si è consumato un processo politico contro il sindaco Voza e il mio disagio è stato forte e motivato dall’assoluta convinzione che i processi contro le persone debbano essere fatti nelle aule di tribunale e non nella sede di un partito. Esprimo la mia solidarietà politica ed umana al sindaco Voza, così come all’assessore Marilena Montefusco e al consigliere Maria Vicidomini, anche loro tesserati del Pd. Allo stesso modo avrei fatto nei confronti di qualsiasi tesserato. Leggo che la segreteria provinciale era a conoscenza della mozione e se questo fosse vero sarebbe, a mio parere, cosa di gravità inaudita non essere intervenuti prontamente. Chiedo che su questo si esprima e faccia chiarezza il segretario provinciale, dott. Nicola Landolfi, attraverso una nota ufficiale. Ma alla segreteria provinciale del Pd chiedo che si prenda atto che a Capaccio esistono due Pd in Consiglio comunale e nel territorio, uno rappresentato dai consiglieri Cetta-Pagano-Tarallo e un altro rappresentato da sindaco Italo Voza, dall’assessore Marilena Montefusco e dal consigliere Maria Vicidomini. La confusione è tanta, ma proprio tanta, e va fatta chiarezza innanzi tutto, ritornando alla base degli iscritti e riscrivendo una nuova stagione, fatta di persone che abbiano maggiore presa politica sul territorio e che possano attrarre maggiore interesse e consenso verso il partito. Mi permetto di contestare alcune scelte politiche fatte dal partito negli ultimi tempi, come quella dei manifesti contro il sindaco che grondavano di demagogia e, allo stesso modo, dell’assenza di manifesti, anche per sola strategia politica, di vicinanza al primo cittadino del Pd nei successi che il sindaco Voza ha portato a casa negli ultimi tempi (blocco della centrale a biomassa, rete del metano, piscina comunale, e altri importanti finanziamenti di opere pubbliche). Mi sembra che oggi il coordinamento del Pd esprima più un delirio di onnipotenza che scelte strategiche di successo e di partecipazione ampia. Sono, però, sicuro che le persone che stanno dentro questo partito abbiano tutte le capacità per fare una riflessione critica ed abbiano la volontà di terminare la stagione dei veti e dei personalismi e di portare al territorio un contributo politico serio e fattivo in modo da poter finalmente essere orgogliosi di avere un sindaco iscritto al Pd ed un assessore del Pd, così come di altri quattro consiglieri del Pd. Si faccia il coordinatore Emanuele Sica garante super partes delle diverse anime del Pd a Capaccio e le rappresenti con equità e giustizia, ricordandosi che lui, come tutti noi, è solo di passaggio e di servizio e che tutti abbiamo il dovere morale di rimettere alla volontà degli iscritti, in piena consapevolezza, le decisioni”.



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