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evento il 17 ottobre
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Pontecagnano, intitolazione Piazza di Picciola a Padre Beniamino Miori
Comunicato Stampa
16 ottobre 2014 14:38
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PONTECAGNANO. Finalmente la Piazza di Picciola avrà un nome, il solo che deve avere: Piazza Padre Beniamino Miori. Venerdì 17 ottobre prossimo, alle ore 19:00, si terrà la cerimonia d’Intitolazione della Piazza di Picciola a Pontecagnano. A precederla, alle ore 18, all’interno della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Farinia, una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, Monsignor Luigi Moretti.
“L’intitolazione della Piazza – afferma Don Paolo Carrano (nella foto in basso) - rappresenta per me una grande gioia. Un’intera comunità si ritrova intorno ad un pastore che ha interpretato compiutamente il messaggio evangelico “portartando addosso l’odore delle sue pecore”. Fino all’estremo sacrificio. Ringrazio di cuore i tanti, e sono molti, che in questi anni si sono adoperati affinché questo piazzale portasse il nome di Padre Beniamino a perpetua riconoscenza di quanto da lui fatto negli anni della sua permanenza. Questa comunità, tante volte dimenticata ed abbandonata al suo destino, ha finalmente una sua chiara e precisa identità. Ovviamente – prosegue il dinamico Parroco – non ci fermeremo qui. Il prossimo passo sarà quello di portare i resti mortali di Padre Beniamino nel luogo in cui ha scelto di vivere i suoi ultimi anni. Per poi, se Dio Vorrà, incominciare la causa per il riconoscimento delle virtù eroiche”.
Padre Beniamino Miori, eroica figura di sacerdote amato e considerato da tutti santo molto importante per la comunità di Picciola e dei territori circostanti, nel difficile tempo di guerra che trasformò Pontecagnano Faiano e, in particolare, la località di Picciola in uno dei più importanti scenari dello sbarco alleato del settembre 1943, continuò a portare conforto alla sua gente anche quando gli venne requisita
la casa dalle truppe alleate, rimanendo a vivere sotto il campanile danneggiato della Chiesa, che riparò personalmente.
Nel frattempo si dedicò, studiando l’inglese, al conforto pastorale dei soldati alleati e anche alla cura dei prigionieri (italiani e tedeschi) che dal vicino campo di aviazione (attuale aeroporto) frequentavano la chiesa di Picciola per le funzioni religiose. Prestò la sua opera anche come maestro elementare ai suoi parrocchiani, ma tre anni di vita di stenti e privazioni di ogni genere gli furono fatali. Colpito da polmonite fulminante, morì dopo tre giorni all’ospedale di Salerno. Ancora oggi è ricordato dagli abitanti di Picciola come un vero esempio per tutta la comunità.



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