AGROPOLI. Ha avuto inizio un anno e mezzo fa la querelle sull'acquisto del castello di Agropoli, a seguito di un esposto presentato dal consigliere comunale ed ex sindaco, Antonio Domini, che ha visto coinvolte nell’inchiesta aperta dalla Procura di Vallo della Lucania ben 23 persone, alle quali fu contestata l’ipotesi di reato di concorso in abuso di ufficio. Ora il pm Renato Martuscielli, dietro approvazione del gip, ha ottenuto la proroga di altri sei mesi per le indagini nell’ambito del procedimento aperto dalla Procura vallese sull’acquisto dell'immobile storico. Agli indagati (l'attuale sindaco Franco Alfieri, i consiglieri comunali Massimo La Prota, Pietro Paolo Marciano, Gerardo Santosuosso, Carmine Serra, Ferdinando Farro, Salvatore Coppola, Angelo Andreiuolo, Pasquale De Rosa, Emilio Prota, Agostino Abate, Michele Pizza, Vincenzo D’Ascoli; alcuni funzionari del Comune, Pasquale Di Marino, Angela Del Baglivo, Agostino Sica; gli assessori Antonio Pepe, l’ex assessore Franco Scognamiglio, Franco Crispino, Angelo Coccaro, Adamo Coppola, Eugenio Benevento, e il presidente della Stu, Francesco Barone), infatti, è giunto l’avviso di proroga di sei mesi per indagare sulla costituzione della società di trasformazione urbana (Stu) e l’acquisto del castello medievale per circa 3 milioni di euro.
All’epoca dei fatti, l’ex sindaco Domini aveva contestato la trasformazione della società della Stu come Srl, alla quale il Consiglio comunale aveva dato mandato dell’acquisto del castello, sostenendo che la stessa sarebbe dovuta essere una Spa. Il passaggio da Stu a Spa è stato effettuato dalla maggioranza nel corso di un Consiglio comunale. Sono state mosse, tra l’altro, anche obiezioni relative “al mancato esproprio del castello, all’impatto negativo che l’acquisto del maniero può avere sul patto di stabilità interno del Comune in considerazione che l’ente è l’unico socio della Stu”. Il sindaco Alfieri, sulla vicenda, si è detto tranquillo e che “la procedura che abbiamo seguito è corretta, sono certo che l’indagine si concluderà con un’archiviazione, non ho nessuna preoccupazione e ho piena fiducia nel lavoro della magistratura”.