"Condannati a morte i cittadini e i lavoratori dell’Asl di Salerno". E’ il nuovo allarme lanciato dalle sigle sindacali, unite (Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Usb, Ugl, Fials e Nursing Up). Al centro della protesta le gestioni commissariali e relativi staff che hanno evitato sistematicamente il confronto con le Rappresentanze Sindacali dei Lavoratori del Comparto. Sotto accusa un Piano Attuativo Territoriale sulla Sanità fuori da ogni logica di Servizio Pubblico, che pregiudica irrimediabilmente i livelli di assistenza negli Ospedali e sul territorio della Provincia. "A pagare sono soltanto i cittadini. Questa Amministrazione Regionale – si legge nel documento - ha deluso i Cittadini Campani continuando a saccheggiare i portafogli delle persone con tasse più alte d’Italia ed aumento dei ticket e sacrificando un bene inalienabile quale la salute dei Cittadini. Anche il Piano di rientro del Settore Sanitario è destinato a rimanere solo sulla carta. Ed ancora, si chiedono le sigle sindacali, perché, nonostante i tanti tagli effettuati sulla sanità, l’Asl di Salerno continua a produrre un debito di 21 milioni di euro al mese? Allora delle due l’una: o la politica dei tagli non recupera risorse dove dovrebbero essere recuperate oppure i tagli sono solo apparenti ed è ancora peggio, afferma la nota. La situazione è tragica per i sindacati e la previsione di accorpamento dei va a colpire quelle popolazioni che abitano in zone mal collegate, mettendo a rischio il diritto alla salute per quelle persone che hanno la colpa di abitare in zone impervie come quelle del Cilento e dell’Alto Sele".
Intanto parte il calendario delle assemblee nei presidi dell’Asl Salerno. Si inizia oggi da Sapri, con la prima occupazione all’ospedale del golfo di Policastro. Il prossimo 15 marzo a Battipaglia. Lunedì 21, sarà la volta del “San Luca” di Vallo della Lucania. Il giorno dopo tappa ad Eboli. Il 23 toccherà a Roccadaspide. Il 28 ad Agropoli e al distretto sanitario 69 di Capaccio. Il tutto in previsione dello sciopero generale del 15 aprile.
Intanto, il congedo di Francesco De Simone da commissario dell’Asl Salerno (che ha lasciato l’incarico a Maurizio Bortoletti, il colonnello dei Carabinieri nominato dalla Regione Campania) è all’insegna delle accuse.“Sono stati sette mesi di polemiche e risse. Avevo intenzione di far chiudere soltanto i presidi di Cava dei Tirreni ed Eboli – afferma De Simone - la politica, che ha grandi responsabilità nel deficit di un miliardo e duecentomila euro dell’azienda sanitaria locale salernitana, non me l’ha permesso. In un’area ristretta è concentrato il sessanta per centro delle strutture ospedaliere, mentre si chiede, ad altri cittadini, di percorrere cinquanta chilometri in mezzo alle montagne”.