CAPACCIO. Nell'ambito delle indagini avviate dagli inquirenti per risalire ai responsabili della profanazione della cappella di famiglia del sindaco di Capaccio Paestum, Pasquale Marino, e dell'incendio negli uffici cimiteriali, due dipendenti comunali Aniello Savino e Erminio Mirarchi, sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Violazione della tomba dei coniugi Michele Marino e Filomena Gorga, sottrazione di cassette contenenti le ossa e danneggiamento, con il fuoco, dell’ufficio e dell’archivio del cimitero di Capaccio Capoluogo: sono questi i presunti reati contestati a Savino e Mirarchi, operai della società "Capaccio Paestum Servizi", le cui abitazioni sono state anche perquisite (con esito negativo) dai carabinieri nelle ore immediatamente successive alla profanazione e all'incendio. Tutte le accuse sono respinte con fermezza da Savino (nella foto), colui che ha ritrovato materialmente le urne contenenti le spoglie dei defunti coniugi Marino, che smentisce di aver commesso i reati contestati in un'intervista esclusiva rilasciata alla nostra emittente, oggetto di uno "Speciale Prisma" che andrà in onda integralmente domani sera (ore 21:15). Estratti delle dichiarazioni rese a StileTV da Aniello Savino sono visibili nell'ambito delle sei edizioni giornaliere del nostro Tg (13:55, 17:00, 19:00, 20:30, 23:00, 00:30).