AGROPOLI. Deprezzamento di un immobile, situato in via De Gasperi per la presenza del depuratore cittadino: il Comune di Agropoli condannato al pagamento di un risarcimento di circa 230.000 euro. Una somma cospicua, ridotta grazie ad una transazione, con la quale il risarcimento è stato quantificato in 160.000 euro. Si è chiuso così un contenzioso tra l’ente comunale e un privato cittadino, iniziato ben 26 anni fa. Il primo atto di citazione infatti, risale al maggio del 1986, con il quale è stata chiesta la rimozione del depuratore e il risarcimento per la svalutazione dell’immobile. Il Comune, costituitosi in giudizio, ha chiesto il rigetto della richiesta. L’iter giudiziario è andato avanti fino al 2006 quando il tribunale di Vallo della Lucania condannò l’ente a rimuovere l’impianto. Il Comune impugnò la sentenza della Corte di Appello, che sospese l’ordinanza di demolizione del depuratore. Tra ricorsi a carte bollate si è giunti alla sentenza definitiva del tribunale di Vallo della Lucania, con la quale il Comune è stato condannato al pagamento della somma di 229.600 euro e di oltre 6000 euro tra spese varie. Una somma ingente che ha spinto il Comune a valutare l’opportunità di una transazione. L’accordo prevede la corresponsione complessiva di 160.000 euro suddivisa in due tranche, l’ultima della quale dovrà essere versata entro la fine di giugno del 2011. Il depuratore, collocato nel centro urbano, da tempo ha sollevato polemiche soprattutto dei residenti che vivono nelle immediate vicinanze. Da qui la decisione dell’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Franco Alfieri, della rimozione dell’impianto. A tale scopo, sono in corso i lavori che collegheranno la rete fognaria di Agropoli all’impianto di depurazione di Varolato di Capaccio Paestum. Si tratta di un intervento che permetterà di eliminare l'impianto di depurazione nei pressi di Foce Testene. L’opera, che prevede un investimento per 2,6 milioni di euro, è finanziata con fondi europei. L’impianto, quindi dopo tanti anni sarà rimosso ma, in ogni caso, il Comune deve risarcire il proprietario dell’immobile per il deprezzamento dello stesso causato dalla presenza del depuratore. La realizzazione dell’intervento comporterà una migliore qualità della vita in termini ambientali, considerata la posizione dell’attuale impianto al centro della città, un risparmio economico nella gestione associata con il Comune di Capaccio Paestum, e la possibilità di utilizzare un’area di circa 10mila metri quadrati al centro di Agropoli per realizzare opere di interesse sociale. Non sarà solo Agropoli ad attaccarsi all’impianto di Varolato: il progetto complessivo infatti prevede anche il collegamento di altri comuni.