Attualità
Abbattimenti Fiumarello, minoranza propone soluzione alternativa alle ordinanze sindacali
Redazione
02 maggio 2011 08:25
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CAPACCIO. Una soluzione alternativa agli interventi di abbattimento, previsti in esecuzione delle ordinanze emesse dal Comune di Capaccio Paestum. È questa la richiesta contenuta nel documento protocollato dai consiglieri comunali di opposizione in vista del prossimo consiglio comunale, nel corso del quale, saranno discussi i provvedimenti da intraprendere riguardo la spinosa questione dell’abusivismo edilizio sul territorio. Nicola Ragni, Maria Vicidomini, Giuseppe Mauro, Roberto Voza, Giuseppe Troncone, Francesco Longo, i firmatari del documento. Migliaia le ordinanze emesse negli ultimi anni, quasi tutte non eseguite. Solo recentemente infatti, il Comune ha iniziato con le opere di demolizione dei manufatti abusivi. In particolare, sono state effettuati già una decina di demolizioni lungo il Fiumarello, a Torre di Mare, ed altre saranno eseguite nei prossimi giorni. L’ente ha deciso di avviare questa opera di sanificazione degli illeciti commessi in materia urbanistica, in particolare, relativamente agli abusi realizzati nell’area sottoposta a vincolo archeologico dalla legge 220/57 Zanotti Bianco. A tale proposito, la minoranza suggerisce l’alternativa agli abbattimenti con una possibile acquisizione degli immobili al patrimonio comunale, comprese le attività turistiche e ricettive. I consiglieri di opposizione chiedono, nella nota, "di verificare la possibilità di procedere ad un riesame di tutte le pratiche oggetto di abbattimento per cercare eventuali modalità sostitutive che possano permettere, in modo legittimo e legale, almeno lo svolgersi della stagione estiva imminente". La minoranza sostiene che "un piano di recupero serio e definitivo potrà essere messo in cantiere, in modo appropriato, solo dopo l’approvazione del concorso di idee su Paestum e sull'area sottoposta a vincolo archeologico dalla legge 220/57 Zanotti Bianco. Il progetto potrà prevedere un recupero di tutte le opere abusive nell'area della 220 o il loro definitivo abbattimento". I consiglieri chiedono, inoltre, che il Comune "proceda all'esame delle pratiche di sanatoria giacenti all’ufficio tecnico comunale al fine di addivenire ad una definizione delle stesse sospendendo, nelle more, i procedimenti di abbattimento eventualmente in corso sulle strutture per le quali è stata richiesta la sanatoria". In buona sostanza, la minoranza consiliare sostiene che sia necessario "prima il piano di recupero per l’intera area della  220 da fare  insieme alla Sovrintendenza, i fondi sono stati concessi dal Ministero anche se parte di essi è stata già inutilmente spesa, e poi, in seguito a  quello che scaturirà dal piano, si potrà procedere alla confisca, all’abbattimento o ad altre soluzioni che dovranno essere valutate. Secondo noi – conclude la nota dell’opposizione - si dovrebbe usare questo metodo anche in un’ottica di imparzialità e di garanzia verso tutti i cittadini".



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