CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso dal prof. Maurizio Turrizziani, responsabile del progetto ‘Giglio d’Amare’: “Ieri mattina, come mio solito, sono andato a fare una passeggiata in compagnia del mio cane nell’area dunale di Capaccio Paestum prossima al bunker, ed ho notato da subito che i paletti utilizzati per recintare l’area interessata dal progetto erano scomparsi. Che dire… ho difficoltà ad esprimere il mio sdegno per questo ulteriore atto vandalico perpetrato ai danni di un’iniziativa di salvaguardia e di tutela ambientale. Quali argomentazioni potrò trovare, cosa potrò dire ai miei ragazzi per spiegare quello che è accaduto? Il gesto di un disperato o il tentativo ignobile di gentaglia che ha evidentemente interessi diversi sulla destinazione di quella spiaggia? Sono ormai  due anni che gli alunni della 3ᵃ G e della 3ᵃ H (plesso di Licinella) si stanno impegnando con coscienza e convinzione nel tentativo di preservare un’area che può e che deve rappresentare, per la nostra comunità, un piccolo ma importante segnale, di riqualificazione di un territorio che, nonostante gli annunci entusiastici, viene continuamente e costantemente violentato. In più di un’occasione, personalmente ho segnalato la presenza di discariche all’interno dell’area e, purtroppo, anche stamattina ho scoperto la presenza di  tre o quattro vecchi frigoriferi abbandonati in un sentiero che porta alla pineta (nella foto). Così come la settimana scorsa, quando ho denunciato la presenza di un vecchio palco con laminati e tappeti vari abbandonato senza alcun ritegno sulla spiaggia, nei pressi del Lido Cascata, che purtroppo resta ancora lì, a imperituro ricordo. Cosa potrò dire a Paola, a Maria, a Sara, a Lisa... ed a tutte le ragazze responsabili della parte giornalistica che il loro progetto di fare da guide, nell’accompagnare in uscite didattiche gli alunni delle scuole primarie nella visita dell’area dunale interessata dal progetto ‘Giglio d’Amare’, non si potrà più realizzare. Conoscendole,  immagino già la loro risposta. Mi diranno di andare avanti. Mi diranno che non sono disposte a rinunciare ad un loro sogno. Ne sono certo”.