CAPACCIO. Gennaro Rinaldi, presidente della Calpazio e Domenico Cerruti, patron dell’Agropoli. Il derby di Capaccio Scalo vissuto dai due condottieri di società che vivono il calcio in momenti di crisi, eppure investono e ci mettono risorse economiche oltre che umane importanti per permettere a due centri importanti del territorio di trascorrere giorni come questi, all’insegna dell’attesa e della voglia di misurarsi. I tifosi di Calpazio ed Agropoli, grazie ai sacrifici di Rinaldi e Cerruti, si apprestano ad una domenica di emozioni. Sul fronte granata, patron Rinaldi ha assicurato alla Calpazio un futuro. Oculato nella gestione economica, Rinaldi con la politica dei piccoli passi ha ora costruito un giocattolo che per il secondo anno di fila, e per la prima volta nella sua storia, affronta il campionato di Eccellenza. Difficoltà e stenti della prima apparizione sembrano ormai un lontano ricordo. La salvezza raggiunta ai play-out nel maggio scorso è servita da lezione. Rinaldi ha confermato Adinolfi e ha rinforzato l’organico e guarda crescere di giornata in giornata il suo progetto. Domenico Cerruti, nella primavera scorsa, ha fatto un passo difficile per chiunque. Assumere il comando di una nave che andava alla deriva. L’Agropoli veniva da anni di delusioni. Cerruti l’ha preso nel suo momento più brutto, la retrocessione in Promozione già scritta. Eppure, l’uomo nuovo per Agropoli ha sempre ribadito che quest’anno, per i delfini, sarebbe stata Eccellenza. Di categoria e di fatto. Ed ora, dopo aver scelto Tudisco, Cerruti ammira i suoi dominare il torneo. Rinaldi e Cerruti, due scommesse vinte. Due imprenditori a caccia di un impresa. In tempi dove già fare calcio appare una vera e propria impresa.