SALERNO. Combattivo, Edmondo Cirielli. Non si arrende dinanzi alla sentenza della Corte Costituzionale che, in pratica, ha bocciato il referendum sulla nuova regione, il Principato di Salerno, che da idea si stava trasformando in possibile realtà per il presidente della Provincia di Salerno, che aveva portato avanti, appoggiato anche da numerose amministrazioni comunali, l’opportunità di creare una nuova dimensione, staccandosi da Napoli e da palazzo Santa Lucia. “Per questo – spiega Cirielli - ricorreremo alla Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo e faremo appello all’articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite che sancisce il diritto all’autodeterminazione”. Il pronunciamento della Corte Costituzionale pone a rischio, secondo Cirielli, l’articolo 132: “È una sentenza paradossale – afferma Cirielli - che sottopone la volontà dei salernitani a quella del resto della Campania, tradendo la lettera e lo spirito della Costituzione. Abbiamo seguito l’iter richiesto, raccogliendo le delibere dei consigli comunali rappresentativi di un terzo del nostro territorio. Chiedere di affrontare la questione anche alle altre province della Campania, o ancora peggio di chiamare le popolazioni di quei territori ad esprimersi per il referendum è profondamente ingiusto perché lede il nostro diritto all’autogoverno, e poiché la Provincia di Salerno pesa solo un quinto dell’intera popolazione campana non potremo mai ottenere la richiesta di un terzo”. Cirielli incassa anche l’invito da parte del comitato Grande Lucania che vuole annettersi alla Basilicata ed è inoltre alle prese con una prossima scelta da condurre. La sentenza della Corte Costituzionale impedisce i doppi incarichi. E il pronunciamento dovrebbe riguardare anche il presidente della Provincia di Salerno, che riveste il ruolo di numero uno a Palazzo Sant’Agostino e di deputato alla Camera. “Se il partito, il Pdl, porrà il problema – ha chiosato Cirielli – lo affronteremo assieme, decidendo la migliore soluzione”.