ROCCADASPIDE. Celebrati questa mattina i funerali di Vincenzo Pepe e Pasquale D’Agosto, i due amici poco più che 18enni di Roccadaspide deceduti, giovedì scorso, nel tragico incidente stradale avvenuto in località Difesa sulla SS166 degli Alburni. Le esequie si sono tenute nella chiesa della Natività, gremita ed avvolta in un’atmosfera densa di commozione, dove le salme sono state accolte da centinaia di cittadini che hanno voluto rivolgere l’estremo saluto ai due giovani, volati in cielo troppo presto per un destino crudele.
A lenire il dramma dei familiari, distrutti dal più atroce dei dolori, l’omelia del parroco, molto sentita da una comunità scossa e sgomenta da una lunga catena di morte che ha portato via, in un 2018 maledetto, ben 7 giovani rocchesi. Le due bare bianche, tra due ali folla, hanno lasciato il sagrato tra decine di palloncini bianchi, tra applausi e lacrime (nelle foto).
In città, osservato in maniera rigorosa il lutto cittadino proclamato dal sindaco, Gabriele Iuliano, con serrande abbassate durante il rito funebre e bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici. Il primo cittadino, oltre ad annullare tutte le manifestazioni in programma, in città, in occasione del lungo weekend di Ognissanti, ha pubblicamente rivolto un toccante messaggio di cordoglio: “Siamo ancora una volta sconvolti ed attoniti per la nuova, immane tragedia che ha sottratto, a tutti noi, altri due giovanissimi concittadini, i cari Vincenzo Pepe e Pasquale D’Agosto, entrambi appena 18enni; interpretando il sentimento di profonda e spontanea partecipazione di tutta la comunità, profondamente segnata, esprimo profondo cordoglio per l’improvvisa ed incolmabile perdita di questi due ragazzi speciali, benvoluti ed apprezzati da tutti per la loro grande bontà d’animo, sensibilità e straordinaria dolcezza che li ha sempre contraddistinti in vita; con animo fortemente addolorato e smarrito, ma anche con estrema riverenza ed affetto, esprimo ai familiari la più sentita vicinanza per il violento ed immenso dolore che li ha colpiti e stravolti”.