Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, il discorso tenuto dal consigliere Carmine Caramante (nella foto) durante il Consiglio comunale del 23 febbraio scorso. La redazione di StileTV invita anche gli altri consiglieri comunali ad inviare, all’indirizzo posta@stiletv.it, i loro interventi al fine di integrare la registrazione dell’assise civica disponibile nella sezione “Comuni in TV” del nostro portale.
Riportiamo, di seguito, il testo del consigliere Caramante.
Sindaco,
Signor Presidente del Consiglio,
Signori della Giunta Comunale,
Onorevoli colleghi,
Cittadine e cittadini di Capaccio Paestum,
questa seduta di Consiglio Comunale, ovviamente di immensa importanza, mi auguro, e credo che ce lo auguriamo tutti, serva a chiarire tutti gli aspetti procedimentali e tecnici che, da ormai troppo tempo, occupano i discorsi di tanti cittadini ed imprenditori capaccesi e pestani. Ecco, io vorrei partire da un concetto, che ritengo sia quello focale, dal quale poi scaturiscono, e sono scaturite, incomprensioni e polemiche che, proprio perché basate su interpretazioni errate, sono prive di utilità e sono servite solo a generare confusione. Il concetto a cui faccio riferimento è la chiarezza, la necessità di avere un quadro chiaro delle procedure, delle scelte e dei contenuti di questo Puc.
A tal proposito, mi corre l’obbligo di partire con un attestato sincero di ringraziamento, al Sindaco ed alla Giunta Comunale, per aver voluto, fin dal primo momento, portare avanti l’iter di questo Piano dando al Consiglio Comunale pieni poteri, e nella formulazione degli Indirizzi Programmatici, che sono stati ribaditi con forza dalla maggioranza in più occasioni, tant’è vero che, appunto oggi, ci troviamo ad approvare una nuova Relazione Programmatica rielaborata dal professore Forte in piena aderenza alla Delibera di C.C. n.65/08, e nell’approvazione, che ci sarà questa sera, della Relazione Programmatica che, addirittura, al fine di accelerare i tempi, visto che di tempo ne abbiamo già colpevolmente perso troppo, e mi riferisco a tutto ciò che è avvenuto dal 2001 ad oggi, si presenta come vero e proprio Preliminare di Puc, dato che contiene la cartografia del Puc in formato 1:10.000 e le NTA.
A tal proposito ribadisco che l’art.24 della L.R. n.16/2004 attribuisce alla Giunta Comunale quanto stasera stiamo andando a fare. Di conseguenza, non posso che rilevare l’apertura, il coinvolgimento e la totale fiducia che il Sindaco e la Giunta hanno riposto nel Consiglio Comunale che, al contempo, riafferma la sua centralità e la sua forza, come più volte ha fatto in questi due anni e mezzo di legislatura.
Sempre in dovere alla chiarezza che ho sopra richiamato, mi corre l’obbligo di spendere alcuni passaggi relativamente alla questione della trasparenza rispetto all’iter di questo Puc. Ribadisco, come più volte del resto ho già fatto pubblicamente in qualità di portavoce di questa Amministrazione, che tutti i passaggi burocratici e tecnici compiuti, e parlo soprattutto per ciò che concerne gli ultimi due anni e mezzo, ovvero da quando questa legislatura è iniziata, sono stati compiuti in maniera trasparente e nel pieno rispetto delle regole, garantite con zelo e puntualità dal Segretario Generale, dott. Andrea D’Amore. Tutte quante le consultazioni ufficiali pubbliche, così come previste dalla L.R. 16/2004, sono state svolte; in quel momento, la cittadinanza, le associazioni di categoria, i partiti politici e la popolazione hanno potuto partecipare e seguire l’iter che ha portato alla definizione degli Indirizzi Consiliari. Oggi, questa Relazione arriva in C.C. dopo che l’opposizione, la minoranza consiliare, ha potuto, come da Regolamento, avere cognizione degli atti nella competente Commissione e copia degli stessi nei tempi e nei modi prescritti dalla legge. Ogni sterile e strumentale polemica, accusa, o addirittura denuncia ai danni di integerrimi professionisti, lascia il tempo che trova e sarà valutata come risibile. Oggetto di altra polemica, in queste ultime settimane, è stato l’adeguamento economico che l’aggiornamento della convenzione al professore Forte ha comportato, assolutamente legittimo. Ne ho spiegato pubblicamente i motivi, e li ribadisco. A differenza della precedente convenzione, questo aggiornamento prevede, così come disposto dalla L.R. 16/2004, e sollecitato dalla Provincia con delibera di Giunta provinciale, che i Puc debbano essere corredati da programma triennale relativo alla fase di attuazione. Pertanto, l’aggiornamento della convenzione ha affidato al professore Forte anche la successiva fase attuativa dei Pua. Ovviamente, è chiaro che ciò ha comportato un ulteriore compenso.
Dopo il passaggio di questa sera in C.C., la Giunta adotterà il Progetto Definitivo di Puc, che il professor Forte farà pervenire entro luglio 2010. Dopodiché scatteranno i tempi per le osservazioni che, tra settembre ed ottobre, arriveranno in C.C. per la votazione. Completato questo passaggio, vi sarà l’adozione definitiva del Puc, entro la fine del 2010, e la trasmissione alla Provincia di Salerno. Su questo ulteriore aspetto, vorrei puntualizzare alcuni passaggi, visto che anche questa questione è stata oggetto di speculazioni politiche di sorta. L’art.24 della Legge Regionale 16/2004 recita testualmente “Il piano adottato è trasmesso alla Provincia per la verifica di compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriale sovraordinati e di conformità con la normativa statale e regionale vigente. La verifica è affidata all’assessorato provinciale competente nella materia dell’urbanistica, ed è conclusa entro novanta giorni dalla data di ricezione del piano, corredato di tutti gli allegati previsti dalla normativa vigente. Trascorso tale termine, la verifica si intende positivamente conclusa. In caso di esito negativo della verifica, il Presidente della Provincia, nei quindici giorni successivi alla scadenza di cui al comma 5, convoca una conferenza di servizi alla quale sono invitati a partecipare il sindaco, o un assessore da lui delegato, e i dirigenti delle strutture provinciali e comunali competenti. La conferenza è presieduta dal presidente della provincia o da un assessore da lui delegato. La conferenza apporta, ove necessario, modifiche al Puc, al fine di renderlo compatibile con gli atti di pianificazione territoriale sovraordinati e conforme alla normativa statale e regionale vigente. La conferenza conclude i lavori nel termine di trenta giorni dalla convocazione”. Un’attenta lettura della Legge chiarisce quindi, senza ombra di dubbio, quelle che sono le prerogative della Provincia di Salerno che, e di questo ne siamo certi, essendo guidata ed amministrata da persone serie, si atterrà a quanto previsto dalla Legge e non accetterà pressioni di alcun tipo, nel rispetto istituzionale che si deve ad una comunità che legittimamente, così come previsto dal Titolo V della Costituzione, si autodetermina rispetto al governo del proprio territorio.
Veniamo al Puc, agli aspetti contenutistici, i quali sono stati già brillantemente ed esaustivamente menzionati ed illustrati dal collega Vito Scairati, al quale va il mio personale ringraziamento per aver coordinato, con serietà e competenza, sottraendo tempo alla propria attività professionale, gran parte del lavoro del Consiglio Comunale in qualità di Presidente della Commissione Speciale per il Puc e di Presidente della I Commissione “Pianificazione territoriale e LL.PP.”
Molto si era discusso sulla ridondanza e sulla complessità delle NTA, così come previste nella precedente Relazione. Ebbene, così come espresso dal C.C. nella delibera 65/08, si è pervenuto ad una razionale riduzione e semplificazione delle Norme Tecniche di Attuazione, in modo da favorire una maggiore comprensibilità delle stesse in fase di applicazione.
Riguardo ai Vincoli di Piano, non mi soffermerò visto che è stato già ampiamente detto. Mi limito solo a ribadire che sono stati previsti esclusivamente i vincoli che scaturiscono da norme e leggi di carattere regionale e nazionale. La disciplina delle Aree Agricole è pertanto conforme alle norme contenute nel vigente PRG, nel quadro della L. R. n. 14/1982, confermate dalla L. R. n. 16/2004. L’attuale Relazione viene incontro alle crescenti necessità del settore zootecnico. Dal calcolo delle volumetrie, nelle zone E1- E2, sono escluse le serre destinate a colture specialistiche orticali, frutticole, floricali, vivaistiche, nonché i paddock per allevamento zootecnico e le coperture per il foraggio agricolo, comprese quelle costruite in materiali rigidi di natura policarbonica o vetro con struttura portante metallica.
In osservanza a quanto contenuto nella delibera consiliare 65/08, questo Puc si snoda intorno ad un punto focale: la riqualificazione e connotazione turistica dell’intero territorio di Capaccio Paestum. Gli edifici esistenti che siano già destinati ad attrezzature ricettive turistiche, quali villaggi turistici, alberghi e pensioni, come tali classificati dalle norme regionali e nazionali vigenti in materia, nelle zone in cui il Puc prevede insediamenti alberghieri, nelle quali sia stato già superato l’indice di edificazione fondiaria di zona, potranno ottenere un ampliamento volumetrico “una tantum”, anche in deroga alle specifiche norme di zona per quanto concerne il numero massimo di camere e i parametri di edificazione, nella misura non superiore al 25% del volume esistente. Gli ampliamenti devono essere riferiti al volume della struttura ricettiva esistente, già destinato ad attività turistica alla data di adozione del Puc, e saranno utilizzati per integrare esclusivamente i posti letto esistenti.
In un contesto come l’attuale, caratterizzato dall’internazionalizzazione del turismo e dalla globalizzazione dell’economia, si richiedono nuove ricettività, nuove e moderne strutture turistiche di eccellenza, capaci di fornire risposte adeguate alla domanda delle correnti turistiche. Ebbene, questo Puc non poteva che individuare condizioni oggettive per nuovi insediamenti di eccellenza, che rispondano alle esigenze delle correnti turistiche interessate e alle peculiarità turistiche del territorio, prevalentemente nelle aree costiere. Per le zone del territorio comunale retrostanti la fascia costiera, a partire dal Capoluogo e dagli altri borghi rurali e urbani, si è posto il problema del rilancio del loro tessuto urbano interno e la valorizzazione dei tanti splendidi casali, abbandonati e diffusi nelle aree rurali. Si è pertanto configurata una concezione di “albergo diffuso” in cui si intrecciano le attività attuali da riqualificare, gli edifici e i casali citati da recuperare, il turismo rurale o naturalistico da sostenere, i nuclei di elevata qualità architettonica da recuperare, in funzione delle nuove esigenze ricettive anche culturali/congressuali/sportive.
L’interconnessione del turismo archeologico e storico con il turismo “dell’albergo diffuso” a diffusione “stellare” assume un particolare significato per la vendita dei prodotti agricoli tipici e dei prodotti dell’artigianato, per consumi connessi alla presenza turistica e per vendita sui mercati urbani. Consentire la diffusione “stellare” del turismo e la creazione “dell’albergo diffuso” rappresenta una scelta di rilevante importanza per la creazione di flussi turistici “non poveri” fuori stagione.
Nell’ambito del progetto città, Capaccio Scalo si pone come nucleo baricentrico del territorio comunale, rinforzato e rinsaldato, lungo le diverse direttrici, con Rettifilo-Capo di Fiume, con Borgo Nuovo e con Laura, sbocco naturale di ricongiungimento della città con il mare. Al centro di Capaccio Scalo è stata prevista, nel comparto che include via Caduti di Nassirja, una Piazza-Parco, che finalmente creerà uno spazio sociale e vitale che nel polo urbano di Capaccio Scalo manca, causa la conseguente decentralità di Piazza Santini. Il tutto sarà realizzato nell’ambito del comparto edificatorio, senza oneri per l’ente comunale, totalmente a carico dei privati che andranno ad operare in base all’art.34 della L.R. 16/2004, che prevede la cessione al Comune di opere a titolo gratuito. Ciò, e questo passaggio va sottolineato, vale per tutti i comparti edificatori presenti in questo Puc, e credo che il mancato recepimento da parte di alcuni di questo passaggio legislativo ha causato le non corrette interpretazioni che hanno generato solo confusione. Questo Puc non dà e non poteva dare spazio alla cementificazione, non potrà incentivare i processi speculativi che si sono verificati in passato, poiché le nuove norme non lo consentono, bensì garantiscono la conservazione dei valori paesaggistici ed ambientali, gli standard abitativi, l’edilizia sociale con urbanizzazioni primarie totalmente a carico dei privati.
L’area di Cannito: dai 120 ettari previsti in precedenza, si è passati a 75 ettari, di cui 60 destinati a campo da golf. La restante parte, 15 ettari, destinati per il 50% ad attività sportive e del tempo libero, il resto ad attività a carattere residenziale, turistico e ricettivo funzionali a tale complesso. Per tale insediamento è stata scelta la valle di Cannito per i seguenti motivi: decongestionamento urbanistico; prevenzione da altre realizzazioni non condivisibili; concentrazione di tutti gli impianti sportivi. La concentrazione degli impianti permetterà di realizzare una vera e propria “cittadella dello sport” al servizio non solo della popolazione locale, ma anche delle comunità limitrofe come Giungano, Trentinara, Agropoli, etc. La realizzazione nella località Cannito risponde al principio del decongestionamento della pianura. Infine, tale ubicazione eviterà che nel futuro si potrebbero ipotizzare nel posto interventi da parte dello Stato, della Regione o della Provincia non condivisibili dal Consiglio Comunale.
Altre infrastrutture ed opere pubbliche previste nel Puc, nel contesto del “Progetto Città”, sono: la cittadella scolastica ed il polo professionale, in area attigua a Capaccio Scalo; il cineteatro comunale, centro culturale e centro sociale polivalente, che presto vedrà l’inizio dei lavori grazie al completamento della procedura di project financing da noi avviata; la delocalizzazione del mercato ortofrutticolo già approvata dal Comune; la realizzazione di uno o più poli fieristici a tipologie specialistiche funzionali allo sviluppo delle attività produttive, dei servizi ed in particolare del turismo e il museo civico della memoria e l’archivio storico comunale, tutto utilizzando l’ex Tabacchificio sito in località Cafasso.
Ciò a cui siamo stati costretti ad assistere nelle ultime settimane rappresenta, non solo a mio avviso ma senza dubbio alcuno, una delle pagine politiche meno felici che la storia di Capaccio Paestum abbia scritto. Sulla base di congetture, interpretazioni fallaci e operazioni di comunicazione politica mendaci ed ai limiti del buon gusto, si è tentato di far credere ciò che ineluttabilmente non è.
Come ho avuto modo di spiegare appena pocanzi, e come realmente e chiaramente emerge da fatti incontrovertibili, basati sul rispetto della legge, dei procedimenti e dei regolamenti che sovrintendono e garantiscono il principio di trasparenza e la partecipazione dei cittadini, delle associazioni di categoria e dei partiti politici, l’iter amministrativo di questo Puc è stato condotto con serietà e senso di responsabilità da parte nostra, ovvero dal Sindaco, dalla Giunta, dalla maggioranza consiliare e dagli organismi tecnici che compongono la macchina comunale. Non abbiamo accettato e non accetteremo strumentali ed inutili polemiche ed invettive, fondate su argomentazioni preconcette, anacronistiche e basate su valutazioni tecniche meramente errate, non contemplate e superate dalle moderne concezioni dell’urbanistica, fuori dal nuovo quadro normativo della L.R. 16/2004.
La cittadinanza di Capaccio Paestum, i settori economici e produttivi, il comparto turistico, l’agricoltura, la filiera bufalina e lattiero casearia sentono il bisogno e la necessità di avere al più presto un Piano Urbanistico Comunale operativo, che apra per loro nuovi orizzonti e possibilità di sviluppo e di crescita. Chi continua a far passare falsi messaggi ed a screditare questa profonda e proficua opera che sta svolgendo il professor Francesco Forte, lavora, e non so fino a quanto inconsapevolmente, per mettere questo paese in ginocchio, per condannarlo a restare fermo, costringendo l’economia locale a continuare a rapportarsi ed a muoversi all’interno di un PRG vigente che è da tempo saturo.
Onorevoli colleghi, molti dei quali miei amici, anche tra i banchi della minoranza, Vi invito, in questi pochi minuti che restano prima del voto, ad una ulteriore riflessione. Coloro i quali non erano ancora convinti e certi della validità di questa proposta di Puc, mi auguro abbiano, grazie a questo limpido e sereno dibattito, avuto la possibilità di mettere a fuoco meglio i punti della relazione che risultavano ostici. Un voto contrario a questa delibera, a questa relazione, a questo Piano Urbanistico Comunale sarà una macchia indelebile sul percorso umano e politico di coloro i quali dovessero, mi auguro di no, compiere un’infausta scelta. Vi assicuro che il popolo, la cittadinanza, l’elettorato, a cui ognuno di noi risponde per delega di rappresentanza, non capirebbero e, soprattutto, non sarebbero d’accordo. La gente vuole il Puc. E noi questa sera glielo daremo. Finalmente.
Grazie
Capaccio, lì 23 febbraio 2010
In Fede
Dott. Carmine Caramante
Consigliere Comunale