CAPACCIO. Uno sfogo di grande rabbia, forse eccessivo ed inopportuno, ma umano. Perché Enzo Adinolfi, allenatore della Calpazio, è così, ovvero un pestano sanguigno che le cose non le manda certo a dire. E per questo, forse, non è riuscito a controllare i nervi durante la partita contro lo Sporting Scafati, persa in casa con un gol-beffa all’ultimo minuto di recupero e pesantemente condizionata da un arbitraggio apparso, ad onor del vero, scadente e provocatorio. Espulso nel secondo tempo dal direttore di gara, il sig. Palumbo di Torre Annunziata, Adinolfi ha iniziato ad inveire contro lo stesso a più riprese, cercando di comprendere le ragioni dell’allontanamento dal campo, infuriandosi ancora di più quando l’arbitro gli ha negato ogni spiegazione con un atteggiamento inflessibile quanto indisponente. Ora bisognerà attendere il referto per capire in che tipo di sanzione disciplinare incorrerà Adinolfi, anche se il rischio di una lunga squalifica appare probabile. Per questo, all’indomani della sconfitta patita domenica scorsa, la quarta consecutiva, il trainer della Calpazio ha rimesso il proprio incarico nelle mani del presidente, Gennaro Rinaldi, impegnato in quel di Parma per motivi di lavoro. Decisivo sarà l’incontro tra patron e tecnico e metà settimana, al termine del quale sarà deciso se proseguire il rapporto lavorativo o sancire una separazione consensuale: a quel punto, la Calpazio dovrà trovare un nuovo allenatore. E in tempi brevi, visto che la squadra è in crisi d’identità e risultati nonostante gli enormi sforzi della dirigenza.