Attualità
Capaccio, museo Hera Argiva "sorvegliato" dai cani randagi
Angela De Rosa
29 gennaio 2012 14:29
Eye
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CAPACCIO.  Il museo narrante di “Hera Argiva” ha dei “guardiani” speciali. Si tratta di un cospicuo numero di cani randagi (nella foto) che, ogni giorno che passa, continua ad incrementarsi. Una presenza poco gradita dai residenti, che lamentano il fastidio notturno causato dal continuo abbaiare dai cani che, spesso, si azzuffano tra loro creando un notevole frastuono. I randagi bivaccano nell’area antistante al museo narrante, situato nella contrada di Gromola, e si godono il paesaggio circostante ricco di storia e di fascino. Nessuno si preoccupa della loro presenza e possono girovagare intorno al museo in tutta tranquillità. Anche perché la struttura è ancora off limits (per il pubblico ma non per i cani) dopo i danni causati dall’alluvione del 2010. L’altro giorno, sono stati effettuati i sopralluoghi tecnici per predisporre l’inizio dei lavori di messa in sicurezza della struttura. A darne notizia la direttrice dell’area archeologica di Paestum, Marina Cipriani. I fondi, circa 60.000 euro, sono stati assegnati e si può procedere con un primo intervento di messa in sicurezza. “Lavori propedeutici per riportare il museo alla piena funzionalità – ha spiegato la direttrice Cipriani -  si procederà con una prima manutenzione ma è ancora presto per fissare una data di riapertura. Speriamo si possano aprire i battenti per la prossima  stagione estiva”. Sarà la Soprintendenza a coordinare i nuovi interventi di ripristino della struttura, fortemente danneggiata  dall’alluvione che, nella notte tra il 9 ed il 10 novembre 2010, ha messo in ginocchio diverse contrade. La Soprintendenza  ha manifestato l’intenzione di procedere con ulteriori lavori ad integrazione di quelli previsti originariamente. In corso c’è una progettazione che prevede un intervento ex novo ed un arricchimento degli allestimenti. L’obiettivo, infatti, sarebbe  quello di realizzare non solo i nuovi impianti, che sostituiranno quelli distrutti dall’alluvione dell’anno scorso, ma anche innovazioni per gli impianti multimediali, che promettono di affascinare ancor più i visitatori. Discorso opposto per quanto riguarda gli scavi nei pressi dell’antica città di Paestum. “Al momento non ci sono fondi a disposizione – ha concluso la Cipriani - per intraprendere uno scavo sistematico. Nei mesi addietro abbiamo effettuato diversi interventi urgenti riportando alla luce alcune tombe minacciate dagli scavi dei tombaroli. L’ultimo intervento è stato attuato in zona Laghetto”.




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