Sport
Juve, la "prima" in panchina per il capaccese Angelo Alessio
Marco Rizzo
12 marzo 2012 15:02
Eye
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Un weekend quasi completamente con le luci della ribalta addosso. Il quasi, per Angelo Alessio, capaccese doc, è legato a due fattori. Il primo, per il risultato che non soddisfa la Juve. La Vecchia Signora, squadra della quale Alessio è secondo allenatore, non va oltre il pareggio contro il Genoa e vede allontanarsi il Milan, ora a +4. Polemiche a fare da contorno, con la coda velenosa da parte della società bianconera di affidarsi al silenzio stampa. Ciò non ha permesso ad Angelo Alessio di prendersi un proscenio meritato davanti alle telecamere. Un primo passaggio c’era stato sabato, con la conferenza stampa di presentazione. Antonio Conte, squalificato dopo il rosso del recupero di mercoledì a Bologna, aveva mandato Alessio in sala stampa. Dichiarazioni pacate, voglia di vincere e continuare a cullare quel sogno, lo scudetto, che finora è rimasto nel cassetto del centrocampista nato a Capaccio Scalo il 29 aprile del 1965. Cinque anni con la Juve, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa, il suo bottino. Magro rispetto alle scorpacciate dell’era Trapattoni prima e Lippi, poi. Con la sua prima panchina, ed il pareggio di Marassi, Alessio ha forse visto allontanarsi ancora quel traguardo, tanto atteso e sperato. Alle ultime undici partite del campionato la sentenza e, forse, con il tricolore sul petto, Angelo Alessio organizzerà una festa proprio qui a Capaccio, pronta a salutare come si deve un Campione d’Italia.



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