EBOLI. Udienza dibattimentale, ieri, del processo con giudizio immediato a carico dell’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, chiamato a rispondere dei reati di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio in concorso con altri imputati, per i quali si procederà separatamente. Davanti alla seconda sezione penale collegiale del Tribunale di Salerno, presieduta dal giudice Lucia Casale, oltre al pm Francesco Rotondo, presenti in aula lo stesso Cariello, assistito dagli avvocati difensori Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello, insieme ai legali dei Comuni di Eboli e Cava de’ Tirreni, parti civili.
Al centro del dibattimento le dichiarazioni di Francesco Sorrentino, relativamente al presunto concorso truccato per favorire amici dell'ex primo cittadino: il direttore generale del Consorzio Farmaceutico Intercomunale nonché dirigente del comune metelliano, attualmente interdetto, ha provato a sminuire o comunque ridimensionare i capi d'imputazione, spiegando sostanzialmente di “aver preso in giro Cariello” incontrandolo di persona e fornendogli in anticipo solo indicazioni sommarie sui possibili argomenti che sarebbero stati trattati in sede d’esame, non i quesiti in sé, custoditi in buste chiuse e poi estratti a sorte da uno dei candidati.
Inoltre, Sorrentino ha negato interessi nell’evitare la nomina di Salvatore Memoli a presidente del CoFarm, come spuntato fuori dalle conversazioni captate dagli inquirenti, ma di aver chiesto a Cariello “di prendere a cuore la sua situazione” in merito al bilancio dell'ente ed ai numerosi ammanchi che, in quel periodo, si verificavano nei depositi farmaceutici. Al riguardo, con il consenso delle parti, sono state acquisite le dichiarazioni rese dallo stesso Memoli, come persona informata dei fatti, nel corso delle indagini preliminari.
Dopo circa tre ore, il dibattimento è stato aggiornato al 24 maggio prossimo, quando sarà ascoltato il perito che ha trascritto le intercettazioni, cardini dell’impianto accusatorio del pm Rotondo.