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1^ EDIZIONE
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Capaccio Paestum, Premio internazionale poesia sociale 'I diversi versi'
Comunicato Stampa
30 settembre 2022 12:28
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CAPACCIO PAESTUM. Da dove nascono i versi? Dove vogliono condurci? Possono esserci una o più mete per questi vettori di anima, di pensato, di sognato, di vissuto? Di quali, quanti versi, dunque, è fatta una poesia? E non certo intendendo quelli che ne formulano il testo, quanto, appunto, le svariate direzioni che ne segnano il significato. Perché, se è vero che alcuni versi possono attraversare infinite e spesse pareti e arrivare a un cuore, anche al più inaridito, e restituirgli linfa, altri, "diversi versi", possono superare ostacoli ancora più grandi, raggiungendo anche le menti e infondendo riflessione, consapevolezza, libertà. Eppure, la direzione di un verso non è per forza di cose tracciata dal tema trattato, quanto dalla motivazione che muove dal vissuto e dal sentire del poeta, per cui egli comporrà la sua opera inserendovi, più o meno consciamente, precisi indirizzi che la poesia seguirà bussando alle porte del lettore e, talvolta, utilizzando chiavi capaci di spalancare porte nascoste, segrete e varcare soglie sconosciute. Diversi versi, dunque, come diverse direzioni, come scoperta di altri punti di partenza e di arrivo, di cui la poesia si fa filo conduttore, tenendo saldi tutti i suoi ingredienti, l'eros e il pathos, senza trascurare l'ethos, che ne suggella il legame.Diversi versi perché portatori di una diversa capacità contaminante. Polline che a volte si sedimenta provocando nuove sfumature sulla superficie delle zolle e che, a volte, riesce a fecondarle fino a farle germogliare. Poesia, forza misteriosa che può aprire orizzonti, ampliare i punti di vista e, addirittura, salvare il mondo con la sua "utile bellezza", lontana dagli stereotipi, immune dall'omologazione.

Grazia Deledda e l’impegno civile 

 Ci fu un tempo in cui Gea regnava sovrana sulla polis di Delfi, sede dell'onfalo. Madre severa, con la sua forza era in grado di dominare e di allevare ogni creatura, e così fu per Tifone, affidatole da Hera. Pur sconfitta da Apollo, la sua memoria, per quanto vinta e paragonata a terribile dragonessa, ancora incarnava il mito di quel tempo ancestrale in cui la mater regolava il vivere, e la natura e l'uomo giocavano insieme, prima di ogni fame, prima di ogni guerra. Di quel tempo rimase la Pizia con le sue sacerdotesse, deroga del Sole a una femminilità primitiva, incancellabile, non a caso custode di tesori e padrona del futuro. Ma gli uomini, si sa, sono bambini. E quando crescono e lasciano la mano materna, cominciano a urlare, nudi, la loro incerta virilità aggredendosi con spavalda, inutile violenza. Proprio loro, che la madre definirono mostro, confinandola ai margini della leggenda. E quando i barbari, tra tutti i più dimentichi delle cure infantili, entrarono a Delfi, depredarono oro e memoria, distrussero il Tempio che fu della mater e cacciarono via le donne. Ultime sacerdotesse, non solo del Dio, ma di un mondo che fu matriarcale. E la loro fuga disperata, senza speranza di una meta sicura, ancora continua. Mentre i figli ancora infieriscono sul seno della loro nutrice e giocano a farsi male con le loro lance, negando speranza al futuro. È la fuga delle protagoniste dei racconti di Grazia Deledda, che di questa condizione perenne ha sviscerato ogni significato tracciando un sentiero su cui ancora oggi viaggia sicura la letteratura sociale volta al femminile, quella che forma a una vera emancipazione che non ne snaturi l'essenza e non ne svilisca il ruolo atavico di fondamenta della civiltà. Proprio all'autrice sarda, Premio Nobel per la letteratura e ispiratrice del tema portante "donne, violenze e questione di genere", è dedicata questa prima edizione del Festival Internazionale della Poesia Sociale.

(Nella foto in alto: Metopa raffigurante "donne in fuga", scena tratta dal racconto dell'assedio gallico al santuario di Delfi, scrigno di ricordi di una civiltà che nacque matriarcale. Dal Tempio romano della Pace, Paestum, II Secolo A.C.).

Regolamento 

Il Concorso è a partecipazione gratuita e aperto a tutti, compresi autori stranieri. Si può partecipare indifferentemente con poesie edite o inedite, eventualmente anche già premiate in altri concorsi, purché siano originali e frutto del proprio ingegno. Il tema scelto per questa prima edizione, in linea con i contenuti espressi da Grazia Deledda, è “donne, violenze e questione di genere”. La pertinenza con il tema è il primo, inderogabile parametro di valutazione. Diversamente, le poesie saranno scartate dalla giuria in quanto non attinenti, anche se giudicate qualitativamente buone.

Le sezioni del Premio sono le seguenti:

1. Poesia adulti (riservata agli autori che hanno più di 30 anni al momento della pubblicazione del bando, in lingua italiana o in vernacolo, in quest’ultimo caso è obbligatorio inviare anche la versione in italiano)

2. Poesia giovani (under 30)

3. Poesia lingua straniera (riservata ad autori provenienti da Paesi esteri).

Saranno premiati i primi 3 classificati e verranno assegnate 2 menzioni d'onore per ciascuna categoria.

4. Una quarta sezione è dedicata alla memoria di Lucia Panascì, giovane poetessa e attivista capaccese scomparsa prematuramente, della quale questo Premio intende mantenere vivo il ricordo a testimonianza del suo impegno civile. Verrà scelta una sola opera che sarà premiata a giudizio insindacabile della giuria in quanto rifletta i valori e gli ideali profusi da Lucia.

Premi e riconoscimenti:

I primi classificati di ciascuna categoria in gara riceveranno una targa celebrativa e un’opera in ceramica artistica, più la possibilità di pernottare gratuitamente per una notte (in occasione della cerimonia di premiazione) presso una delle strutture ricettive di Capaccio Paestum convenzionate con il Premio. I secondi e i terzi classificati di ciascuna categoria in gara riceveranno una targa celebrativa. I menzionati e il premio della critica Lucia Parnascì riceveranno diploma di merito. Il bando entra in vigore alla mezzanotte del giorno 22 settembre e scade alla mezzanotte del giorno 10 novembre. Saranno prese in considerazione solo le opere inviate tramite email all'indirizzo milenacicatiello1990@gmail.com , con la seguente dicitura nell’oggetto: “I diversi versi”. Si può partecipare a una sola sezione con un massimo di due componimenti per ogni partecipante.

Le opere dovranno essere inviate in formato word in maniera totalmente anonima.In un diverso file word, inserire i dati anagrafici, numero di telefono, indirizzo email, breve biografia dell’autore e categoria cui si intende partecipare.I testi pervenuti non saranno in nessun caso restituiti.I risultati saranno comunicati personalmente ai premiati e ai menzionati tramite email o cellulare. Si invitano i partecipanti a seguire l'andamento del Premio sulla pagina Facebook 

Milena Cicatiello | Facebook

oppure sul sito web: milenacicatiello.com.

La giuria tecnica del Premio è composta da: la Presidente di giuria, Raffaella Agosto (poetessa); Raffaele Agresti (giornalista); Stefania Facenda (docente di lettere); Marco Astegiano (poeta); Ciro Cianni (scrittore e poeta). La cerimonia di Premiazione si svolgerà in data 16 dicembre presso la struttura "Ex tabacchificio Cafasso", sita in Capaccio Paestum, a partire dalle ore 18.00,  in presenza delle più autorevoli cariche  istituzionali del comune di Capaccio Paestum e figure di spicco del panorama culturale  locale. Sono previsti degli interventi musicali. A moderare l’evento sarà l’ideatrice del Premio, la poetessa Milena Cicatiello. La declamazione delle opere sarà affidata all’attrice Giusy Paolillo. Prima della manifestazione (ore 17.00) si terrà una masterclass gratuita sull’impegno civile in Grazia Deledda, aperta a tutti i partecipanti al Premio.



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