AGROPOLI. La seconda vittoria consecutiva e la prospettiva, viaggiando a punteggio pieno, di godersi la settimana che conduce al big-match del “San Filippo” di Messina, quando domenica pomeriggio l’Agropoli avrà da giocarsi un vero e proprio scontro diretto per la vetta. Ma il 4-3 del “Guariglia” sul Licata lascia segni pesanti. Sull’organico che raggiungerà la città peloritana, per le assenze in difesa di Calabuig e Montano, che vanno a sommarsi con quelle di Lombardi, Landolfi e Iuliano, e perché a fine partita Salvatore Nastri è stato fin troppo categorico nel segnalare le cose che non vanno, o che almeno frenano ancora la considerazione di annoverare l’Agropoli tra le grandi del girone I. Troppe pause, cali di tensione, sbavature ed ingenuità, quando la gara sembrava chiusa, sul 4-2, con il Licata arrembante e i biancazzurri arrendevoli e poi capaci con la doppia espulsione di rischiare non solo il risultato, ma di compromettere l’assetto con il quale presentarsi davanti alla corazzata Messina e agli spauracchi Corona e Cocuzza. Nastri, oggi pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, inizierà il suo percorso, già tracciato domenica pomeriggio: “Vanno registrate alcune situazioni”, ha preannunciato l’allenatore eburino. Limare gli aspetti negativi per esaltare le ottime qualità già messe in mostra in centottanta minuti. Questo l’obiettivo dell’Agropoli per presentarsi a Messina, nonostante la rosa rabberciata, alla caccia del colpaccio che segnerebbe la definitiva svolta e il lancio dei delfini nel gotha del girone.
AGROPOLI, GLI UOMINI COPERTINA: CAROTENUTO, MARGIOTTA E SOSERO
Alcune cose da registrare, certo, in casa Agropoli, ma anche tante ottime conferme e uomini da copertina. La prima, di copertina, la dedichiamo a Pasquale Carotenuto, con l’attaccante classe 1982 ex Arzanese che ha atteso il debutto interno in campionato dei delfini per timbrare i suoi primi gol in maglia biancazzurra. Una perla, la rete del 2-1, con Valenti battuto da oltre venticinque metri da una parabola irraggiungibile. E poi tanto sacrificio, rispetto ad un Mallardo apparso ancora in ritardo di condizione, e la volata per guadagnarsi e poi trasformare il rigore del 4-2. Ed ancora, merita una nota a parte Vincenzo Margiotta. Il terzo della lista degli attaccanti a disposizione di Nastri. Protagonista, assieme a Raffaele Di Giacomo, della promozione dall’Eccellenza, Margiotta si è messo al lavoro, senza fiatare, entrando in corsa sia a Cava che domenica contro il Licata. Preso il posto di Mallardo, all’agropolese doc sono bastati pochissimi secondi, quasi un record, per toccare la prima palla e depositarla alle spalle del portiere gialloblu con la conseguente coda polemica e due espulsioni tra i siciliani. Una corsa sfrenata sotto la tribuna “Palluotto” e l’abbraccio ideale con i suoi concittadini. Margiotta, bomber di scorta, con la voglia matta di sfondare il mondo con la maglia biancazzurra. Altra citazione merita Salvatore Sosero. La scelta di Nastri, a sorpresa, al posto di Manfredini, con l’inserimento del ’94 e l’arretramento di D’Attilio al fianco dei perni insostituibili Toscano e Sekkoum. L’under ha svolto ottimamente il suo ruolo da trequartista, divenendo decisivo sul gol dell’1-0. Lì avrebbe meritato qualcosa in più di una deviazione nella propria porta di Armenio.
GELBISON, GOL E PUNTI ARRIVANO NEI MINUTI FINALI
Ancora una volta i minuti finali consegnano alla Gelbison punti e risultati importanti. Come contro l’Agropoli in Coppa Italia e nell’esordio del “Morra” contro il Città di Messina, il graffio di Senè che stende gli avversari o permette ai rossoblu di raggiungere, come nel caso di domenica scorsa a Paola contro il Comprensorio Montalto un pareggio che vale come una vittoria. Perché permette ai vallesi di Alessandro Erra di continuare, immacolati, il percorso nel torneo. Quattro punti in due gare. LA tabella di marcia è stata rispettata, seguendo i desideri della società del presidente Antonio Piccininno. Identificate come scontri diretti per la permanenza all’uscita del calendario, le partite contro i peloritani prima e i calabresi poi, hanno fruttato alla Gelbison risultati positivi sui quali poter basare il proseguimento del percorso. Domenica pomeriggio, a Vallo della Lucania, l’arrivo del Paternò. Sulla carta, ancora un ostacolo non insormontabile, o almeno, non una big del raggruppamento sulla strada dei rossoblu, che hanno già mostrato caratteristiche fondamentali, come carattere e grinta, orgoglio e voglia di non mollare mai.