EBOLI. ''Christ stopped at Eboli, le alterne fortune del 'Cristo...' di Carlo Levi in Italia e all'estero". È il titolo dell'incontro che si è svolto nella sera di  venerdì 3 marzo a Eboli, nell'Auditorium 'San Bartolomeo', organizzato dalla Pro Loco Eboli e.t.s. da un’idea di Vito Pompeo Pindozzi che ne è stato il protagonista, insieme allo scrittore “treccanista” Angelo Pellegrino. Gli argomenti della interessante discussione sono stati illustrati al numeroso pubblico presente, ripercorrendo alcuni momenti della vita di Carlo Levi e analizzando dei suoi rapporti, difficili, con l’intellighentia comunista del dopoguerra.

Pubblicato da Einaudi nel 1945, l'anno della fine della seconda guerra mondiale, il 'Cristo si è fermato ad Eboli' di Carlo Levi è stato pubblicato in oltre 40 lingue con la prima edizione negli Usa già nel 1947,  anticipata da pagine intere sul New York Times, ed è stato  il romanzo italiano più tradotto fino alla pubblicazione del capolavoro di Umberto Eco “Il nome della Rosa”. Nonostante il successo planetario, la critica militante marxista  accolse l’opera di Carlo Levi con sufficienza, riconoscendogli il giusto tributo solo dopo la traduzione in russo nel 1955, che ne consacrò il riconoscimento ufficiale del mondo comunista. 

Il romanzo autobiografico è anche e soprattutto il ritratto morale, sociale e poetico di una gente, di un paese;  una spietata analisi storico-politica sul Meridione firmata dal pittore, scrittore e medico antifascista che rievocava così gli anni del confino in Lucania. Il libro ha ispirato il celebre film di Francesco Rosi del 1979 con Gian Maria Volonté, Paolo Bonacelli, Alain Cuny, Lea Massari, Irene Papas, François Simon. Un vero manifesto del meridionalismo neorealista. “Carlo Levi è una spina nel fianco della sinistra italiana, ancora oggi  - commenta il presidente della Pro Loco, Enrico Tortolani, che ha presentato l’evento – quella sinistra che non è stata capace di interpretare i bisogni e le aspirazioni di riscatto del nostro Sud” .

“Nessun conquistatore è mai venuto a redimere questa civiltà immobile da una povertà rassegnata al dolore” scriveva Carlo Levi: l’attualità di questa denuncia, nonostante i decenni trascorsi, meriterebbe ancora essere scolpita, come un’ epigrafe, all’ingresso delle nostre città.  Anche a monito di coloro che  immaginano  di poter continuare a sottomettere i meridionali ai propri disegni.

Vito Pompeo Pindozzi, ebolitano illustre, con 50 anni di giornalismo alle spalle, già caporedattore centrale per i servizi medico-scientifici del Giornale Radio Rai e di interessanti e seguitissime rubriche radiofoniche, è  tra i più importanti divulgatori italiani e internazionali. Tra i tanti riconoscimenti spicca la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia conferita dall’Università di Bari nel 2017. Insomma il “Piero Angela” della Radio italiana. Con l’amore per la medicina, il giornalismo e la politica.  E pur vivendo a Roma non ha mai reciso i suoi legami con la sua città, cui si è sempre dedicato con passione.

Riquadro - Angelo Pellegrino, fra le sue tante attività in campo cinematografico, ha tradotto Lettera sulla felicità di Epicuro per le edizioni Stampa Alternativa - Collana Mille Lire, Le satire e le Epistole di Orazio, gli Epigrammi erotici di Marziale per la Bur Rizzoli; ha scritto Nel segreto di Palmarola, In Transiberiana, Piombo felicissimo (viaggio nel ventre di Palermo) per Stampa Alternativa. Marito di Goliarda Sapienza, nel 1998 dopo 22 anni dalla fine della stesura e dopo due dalla morte di lei, ha curato personalmente la revisione e ha pubblicato (a proprie spese) un migliaio di copie del romanzo L'arte della gioia, prima che ottenesse successo e venisse tradotto in più lingue. Scrive in seguito una biografia postuma, pubblicata da La Vita Felice: Ritratto di Goliarda Sapienza, tradotta in francese nel 2015. Nel 2022 pubblica per Giulio Einaudi Editore il memoir Goliarda, dedicato alla moglie.