BATTIPAGLIA. I carabinieri della Compagnia di Battipaglia, diretti dal cap. Samuele Bileti, nell’ambito di un’attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica di Salerno, hanno dato esecuzione stamane ad un’ordinanza cautelare, emessa dal gip presso il Tribunale del capoluogo, nei confronti di quattro pregiudicati, accusati a vario titolo di estorsione e tentata estorsione, in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso: in carcere sono finiti il 56enne Vito De Feo di Bellizzi ed il 43enne Carmine Imbimbo di Battipaglia, agli arresti domiciliari invece i fratelli battipagliesi Vito e Franco Falcone, rispettivamente di 48 e 40 anni. Quest’ultimo, parente dell’ex presidente del Consiglio comunale di Battipaglia, Francesco Falcone, si trovava già ristretto ai domiciliari per la nota vicenda delle minacce, in aula, ad un testimone del processo inerente l’assegnazione dei posteggi al mercato rionale.
Nello specifico, De Feo e Imbimbo sono accusati di aver ottenuto 550 euro, da una coppia, per saldare un debito contratto con un terzo creditore, nonché di aver cercato di farsi consegnare del denaro da un imprenditore. De Feo, inoltre, avrebbe minacciato il titolare di una concessionaria di autoveicoli intascando 15.000 euro per saldare debiti maturati con un’altra persona.
Vito e Franco Falcone, invece, dovranno rispondere di aver minacciato ed ottenuto, da un proprio debitore, denaro contante, una vettura, 43 cambiali del valore di 1.000 euro ciascuna ed una carta Bancoposta da cui prelevavano le somme accreditate, mensilmente, dalla vittima. I due fratelli avrebbero poi percepito, da un uomo e dai suoi genitori, il pagamento di 20.000 euro necessari ad onorare un debito di gioco.