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NOTA STAMPA
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Agropoli, caso Cauceglia: Rinaldi ribadisce legittimità, funzionario Sica si sfila
Redazione
29 marzo 2023 12:44
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AGROPOLI. Continua ad innescare reazioni e polemiche, ad Agropoli, la posizione dell’istruttore direttivo Sergio Cauceglia in forze al comando di Polizia Municipale. Dopo il provvedimento con il quale l’attuale comandante, Antonio Rinaldi, ha assegnato i gradi di capitano all’ex maggiore Cauceglia nel rispetto dei Regolamenti vigenti in materia, e la solidarietà espressa allo stesso Cauceglia dalla segreteria provinciale FP CGIL Salerno, si chiama fuori dalla questione l’ing. Agostino Sica, uno dei funzionari apicali del Comune cilentano, tirato in ballo proprio dal sindacato.

In una nota stampa inviata alla nostra redazione, l’ing. Sica spiega quanto segue: “In qualità di funzionario della Area V - Ambiente e Patrimonio, e datore di lavoro drl del Comune di Agropoli, in merito al comunicato stampa della FP CGIL Salerno, preciso che dal sottoscritto non è stato mai avallato, né dato parere di alcun genere, sul provvedimento del tutto autonomo fatto dall’attuale comandante dei vigili, dott. Rinaldi, di abbassamento del grado al dott. Sergio Cauceglia. Non sono stato per niente coinvolto nel procedimento né dal comandante dei vigili Rinaldi, né dall’Amministrazione comunale, né dal segretario comunale. Ove vi fossero mai le condizioni che questo provvedimento leda il diritto personale, o sia di altra natura pregiudiziale alla dignità del lavoratore, farò le mie valutazioni, se il provvedimento dovrebbe essere illegittimo ai sensi di legge. Tanto dovevo a chiarimento”.

Alla nostra redazione, in replica al comunicato del sindacato, è pervenuta stamane anche una nota a firma del magg. Antonio Rinaldi, il quale sottolinea: “Il provvedimento a mia firma è assolutamente ossequioso della normativa vigente in materia di gerarchia delle fonti. Di inqualificabile, piuttosto, a mio avviso, è il parere che è stato dato dai sindacati sul Regolamento, approvato poi dal Consiglio comunale nel mese di maggio 2021, dal momento che lo stesso era, per alcuni articoli, palesemente in contrasto con il Regolamento regionale. Il sindacato, o chi ne ha interesse, pertanto può eventualmente impugnare il provvedimento dinanzi all’autorità competente, l’unica sede per legge deputata a stabilire se sia illegittimo o meno, poiché non mi risulta che a questa sigla sindacale sia concesso il potere di sentenziare sulla legittimità di un atto amministrativo. Per contro, correttamente, il sottoscritto ha rimesso le valutazioni opportune all’autorità competente circa la legittimità della norma in diatriba e le motivazioni presupposte”.



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