PONTECAGNANO. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno stanno eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale Ordinario e per i Minorenni di Salerno, su richiesta delle rispettive Procure del capoluogo. I provvedimenti scaturiscono dalle indagini condotte a seguito della scomparsa di Marzia Capezzuti, 29enne milanese, dal comune di Pontecagnano Faiano. Il corpo della donna, in avanzato stato di decomposizione, fu ritrovato nell'ottobre dello scorso anno nei pressi di un casolare situato nel bosco San Benedetto, fra Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. Un giallo che ha portato la Procura ad indagare 7 persone per omicidio e occultamento di cadavere: si tratta della sorella dell’ex fidanzato di Marzia, il compagno, i due figli e tre amici di famiglia.
LA STORIA DELLA RAGAZZA SCOMPARSA - Marzia Capezzuti (nella foto) è scomparsa nel giugno del 2021 Da Pontecagnano Faiano dove, partendo da Milano, era andata a vivere con il suo compagno. Ciro e Laura, padre e madre della ragazza sparita, non hanno avuto più sue notizie da allora: l’ultimo contatto con la loro figlia è avvenuto in occasione dell’annuncio di una gravidanza della donna. Dopo la morte del fidanzato, Alessandro, la 29enne continuò a vivere in casa dei parenti del ragazzo. La famiglia di lui, i Vacchiano, avrebbero intascato per diverso tempo la pensione d’invalidità della giovane scomparsa. Negli atti d'indagine, infatti, si legge quanto segue: “Nonostante Marza Capezzuti sia attualmente scomparsa ci sono, da parte dei componenti della famiglia Vacchiano, continue operazioni di prelievo della pensione d’invalidità della quale la 29enne beneficiava dal libretto di deposito che aveva aperto presso Poste Italiane“.
Una denuncia anonima ha riferito che, nel febbraio 2022, Marzia era segregata e maltrattata dalle persone con le quali risiedeva e l’ultimo contatto telefonico tra la ragazza e i suoi genitori risale addirittura all’inizio dell’estate 2021, poi il nulla. Del caso si è più volte occupato "Chi l'ha visto?" e “Storie Italiane”, trasmissioni Rai.
IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROCURA
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione, questa mattina, ad una ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Salerno nei confronti dei coniugi Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano, nonché ad un'ordinanza custodiale in IPM emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni nei confronti di uno dei figli minori della coppia, su richiesta, rispettivamente, della Procura della Repubblica presso il Tribunale della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno. I giudici emittenti hanno entrambi ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, quanto all'omicidio della giovane Marzia Capezzuti, di origini milanesi, soggetto fragile e vulnerabile in quanto affetta da “disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità”. Per i soli indagati maggiorenni il Gip presso il Tribunale di Salerno, ha ritenuto altresì sussistenti gravi indizi anche in ordine ai delitti di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, indebito utilizzo di carte di pagamento sempre in danno della Capezzuti, così come contestato dalla accusa; nei confronti del minore, infatti, la richiesta cautelare, allo stato, riguarda la sola contestazione di omicidio ed occultamento di cadavere.
La vittima, con un passato complesso di istituzionalizzazione, dal 2017 circa si era stabilita all'interno della piccola comunità di Pontecagnano Faiano dove aveva trovato ospitalità da parte del nucleo familiare Vacchiano/Noschese, in quanto legata da una relazione sentimentale con uno dei componenti della famiglia, presso la quale era rimasta anche dopo la prematura di questi.
L’insorgenza dell'astio nei confronti della giovane, da parte del nucleo familiare Noschese-Vacchiano si riconnetterebbe al decesso del fidanzato della Capezzuti, decesso del quale questa sarebbe stata ingiustamente incolpata, così come ricostruito nei citati provvedimenti dei Gip, sulla base di varie testimonianze raccolte, anche al di fuori del nucleo familiare, nel corso delle indagini preliminari svolte da questi Uffici.
Nelle dette ordinanze, si ipotizza che la giovane, divenuta un'ospite "indesiderata” sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e torture per mero intento e punitivo, ma soprattutto che gli indagati, dopo aver progressivamente isolata la ragazza, si sarebbero impossessati della sua pensione d'invalidità INPS prelevandola mensilmente.
ln entrambi i provvedimenti cautelari, infatti, sono stati valutati dai Gip le acquisizioni documentali e le dichiarazioni testimoniali dalle quali risulterebbe che il conto intestato alla Capezzuti sia stato aperto presso l'ufficio postale di Pontecagnano nel settembre 2021 dai coniugi Vacchiano/Noschese che avrebbero attinto ogni mese, fino al giugno 2022, dai fondi della Capezzuti prelevando, immediatamente dopo l’accredito, la pensione in due distinte tranches.
Inoltre, grazie alla capillare attività investigativa svolta dai CC Salerno, venivano effettuati servizi di osservazione e pedinamento nonché veniva disposto l'inserimento di un alert sul sistema dl videosorveglianza installato presso il solito ATM ove venivano eseguiti i prelievi. Tali attività, riscontrate. delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, delle escussioni di persone inserite nel nucleo familiare Vacchiano-Noschese consentivano di accertate, a livello di gravità indiziaria, che sarebbero stati solo i due indagati maggiorenni arrestati ad effettuate i prelievi dal libretto di deposito al risparmio.
Per raggiungere il loro scopo gli indagati avrebbero sempre più progressivamente isolato la Capezzuti anche dai suoi stessi familiari: alla data della scomparsa, infatti. i genitori della ragazza erano ignari della permanenza della stessa presso il nucleo familiare Noschese-Vacchiano, essendo stato loro comunicato, nell’estate 2021, proprio da Mariabarbara Vacchiano, che Marzia si era allontanata da Pontecagnano insieme ad un fantomatico fidanzato.
Gli ultimi momenti della vita di Marzia Capezzuti sono stati ricostruiti in entrambi i provvedimenti cautelari in base alla escussione di numerose persone prossime al nucleo familiare Vacchiano/Noschese, alcune anche presenti. in casa al momento del suo verosimile allontanamento dalla stessa: secondo quanto ritenuto dai G.I..P. infatti, la Capezzuti sarebbe stata portata via proprio dai tre indagati dalla casa di residenza, in piena notte.
E proprio sulla base di elementi. dichiarativi acquisiti nel corso delle investigazioni che si è proceduto al monitoraggio della zona di rinvenimento del cadavere della Capezzuti, rinvenimento avvenuto il 25 ottobre 2022, all'interno di un casolare abbandonato in Montecorvino Pugliano.
Le analisi dattiloscopiche, ottenute comparando un frammento palmare repertato in data 25.10.2022 dalla SIS CC di Salerno, hanno permesso di formulare “un giudizio di identità tra il palmo presente sul file DSC01050 e il palmo della mano sinistra di Marzia Capezzuti. Dette conclusioni, secondo i provvedimenti cautelari, risulterebbero suffragate, altresì, da ulteriori accertamenti tecnici eseguiti su materiale biologico estrapolato da un dente rinvenuto sul pavimento in prossimità del cadavere.
Il quadro indiziario evidenziato nelle richieste di questi Uffici trova ulteriore conforto nella confessione extragiudiziale registrata in una videochiamata effettuata sul social network Instagram tra il minore tratto in arresto e sua sorella Vacchiano Annamaria, durante la quale vi sarebbe stata una descrizione delle modalità dell’omicidio e del luogo cui lo stesso sarebbe avvenuto.
Il quadro indiziario ricostruito dai giudici dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, nei quali gli indagati potranno articolare le loro difese, rimanendo ferma la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.