ESCLUSIVA STILETV - CAPACCIO PAESTUM. Pacco 'bomba' per Rosita Galdiero a Capaccio Paestum. Ancora un vile atto intimidatorio ai danni della nota sindacalista sannita della CGIL, oggi responsabile nazionale della Fiom Cgil Aerospazio che, da tempo, vive sotto scorta per le sue battaglie contro l’illegalità e per il suo impegno, nella provincia di Benevento, contro la criminalità e in favore dei diritti dei lavoratori.
Già vittima in passato di minacce per le sue continue denunce nelle vesti di segretaria generale della CGIL Benevento, nel giugno dello scorso anno, a pochi giorni dall’udienza del maxi processo sulla gestione dei migranti in corso a Benevento, dove la Galdiero testimoniò per il pubblico ministero, le fu recapitata una busta anonima contenente un proiettile ed un messaggio minatorio, ricevendo numerosi attestati di solidarietà da parte delle istituzioni.
Questa mattina, intorno alle ore 9, sono stati proprio gli agenti che la seguono ovunque a notare il pacco sospetto, avvolto in una pellicola argentata dal quale spuntavano due fili elettrici ed allocato, da ignoti, nel vano contatore dell’abitazione (nella foto): la Galdiero si trovava nella città dei Templi, che frequenta da anni, per trascorrere qualche giorno di vacanza.
Sul posto sono giunti i carabinieri della Stazione di Capaccio Scalo, diretti dal lgt. Giuseppe D’Agostino, i quali, con il coordinamento della Compagnia di Agropoli, hanno atteso l’intervento degli artificieri dell’Arma, che hanno fatto brillare il pacco in sicurezza dopo aver interdetto l’area: dai successivi rilievi non sono state rinvenute tracce di materiali esplosivi e congegni d’innesco, ma un altro messaggio minatorio scritto a penna su un foglio bianco per la sindacalista, che l’8 giugno prossimo dovrà tornare in aula per una nuova udienza del processo sulla vicenda migranti.
“Nel pacco c’era un messaggio eloquente anche se semidistrutto – spiega la Galdiero in esclusiva a StileTV – sono episodi che inquietano, perché è evidente che qualcuno segue i miei spostamenti, ma non mi sono mai fermata e non lo farò certo adesso, continuerò a fare la mia parte a difesa del territorio e della legalità”. Sull’episodio indagano ora i carabinieri di Capaccio Scalo.