Le origini del tumore alla vescica non sono ancora del tutto note, ma sono senza dubbio conosciuti i principali fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo di questa neoplasia. Quando si parla di fattori di rischio si fa riferimento a comportamenti o condizioni che contribuiscono a elevare la probabilità di soffrire di una certa patologia: è il caso, per esempio, del fumo di tabacco, ma anche di sostanze chimiche con cui si può entrare in contatto nell’ambiente di lavoro. I rischi più elevati riguardano in particolare coloro che sono impegnati nel settore tessile e in quello metallurgico, ma anche le persone che hanno a che fare con la gomma e le vernici nell’industria chimica.
Quali sono i sintomi del tumore alla vescica - Esaminiamo, ora, un aspetto molto importante: i sintomi. Per il tumore vescica sintomi e segni clinici sono piuttosto semplici da riconoscere: il dolore percepito nel corso della minzione, la necessità urgente di urinare, lo sforzo avvertito durante la minzione e la necessità di urinare con una frequenza maggiore rispetto al solito. Anche la presenza di sangue nelle urine è uno dei sintomi del tumore alla vescica, che fa apparire le urine color rosso scuro o color ruggine. Infine, può capire di avere la sensazione di non essere in grado di svuotare la vescica anche se se ne percepisce il bisogno.
La diagnosi del tumore - Una volta che ci si è sottoposti alla prima visita, indispensabile dopo aver riscontrato i sintomi di cui abbiamo parlato, può essere che vengano richiesti degli esami di approfondimento, primo tra tutti l’esame delle urine. Esso permette non solo di riscontrare la presenza di tracce di sangue, ma anche di rilevare cellule tumorali. Un esame molto più invasivo è la cistoscopia, che prevede l’impiego di un tubo piccolo e sottile dotato di una fonte luminosa in corrispondenza di una delle estremità: è, appunto, il cistoscopio, che dopo essere stato introdotto nell’uretra viene condotto fino alla vescica in maniera tale che possa essere esaminata la sua parte interna. Viste le caratteristiche di questo esame, può essere necessaria l’anestesia locale. Infine, con la biopsia si può procedere alla rimozione di campioni di tessuto destinati ad essere analizzati al microscopio.
Il parametro della stadiazione - La crescita dei tumori di grado maggiore è più rapida rispetto a quella dei tumori di gradi inferiori; i primi, inoltre, possono dare origine a metastasi con più probabilità. Il grado di un tumore è uno dei principali aspetti su cui si basano i medici per individuare le terapie da adottare. Il calcolo della stadiazione viene effettuato in funzione del comportamento del tumore, e in particolare considerando se esso ha invaso i tessuti circostanti e la parete muscolare della vescica.
Gli esami prescritti dal medico - In presenza di un sospetto tumore alla vescica, il primo esame che viene prescritto dal medico è rappresentato dalle analisi del sangue, che consentono di verificare se il funzionamento dei reni e del fegato è regolare. Lo step successivo è costituito dalla radiografia toracica, con la quale si identificano le eventuali metastasi che si potrebbero essere formate nei polmoni. Per una visualizzazione radiografica delle vie urinarie e della vescica si adotta il pielogramma intravenoso, che consiste nell’iniettare un mezzo di contrasto che finisce nelle urine e si può vedere ai raggi X. Infine, la TAC è in grado di identificare i tumori alla vescica (e, più in generale, in qualunque punto della zona addominale); si effettua con un dispositivo radiografico che scatta delle foto dell’area del corpo interessata.
Dallo stadio 0 allo stadio IV: gli stadi di un tumore alla vescica - Sono in tutto cinque gli stadi del tumore alla vescica. Con lo stadio 0 si ha a che fare con un carcinoma in situ: vuol dire che le cellule tumorali sono collocate unicamente in corrispondenza della superficie della parete della vescica interna. In un tumore di stadio IV, invece, il tumore non si è ancora esteso ai linfonodi ma ha colpito la parete addominale o pelvica. Può anche succedere che le cellule tumorali abbiano invaso un linfonodo, le ossa, i polmoni, il fegato o altre parti del corpo che sono lontane rispetto alla vescica.