AGROPOLI, TORNA IL SERENO IN CASA BIANCAZZURRA
La vittoria contro il Noto amplifica la sensazione di essere riusciti a svoltare, in casa Agropoli. Il calendario offriva una chance importante ai delfini, che ritornano in piena media inglese dopo le tre sconfitte di fila che avevano fatto anche traballare non solo la panchina di Salvatore Nastri ma anche le ambizioni biancazzurre. Due successi in casa ed un pareggio, con rammarico ad Aci Catena contro l’Acireale. Nessun gol subìto in 270 minuti dopo il tracollo di Ragusa. Sono dati che parlano di un Agropoli in netta ripresa. Adesso, all’orizzonte, ci sono altri due esami da affrontare che ancora una volta definiranno il futuro dei delfini. Perché, per chi rincorre la vetta, la corsa è sempre ad ostacoli e con il fiatone. Due trasferte di fila, contro Savoia e Ribera. Difficili, ma che serviranno per tastare il polso e la qualità, in tutte le componenti, dell’Agropoli. S’inizia da Torre Annunziata, contro i bianchi di Amura. Da oggi Nastri catechizzerà i suoi. Quello del “Giraud” è uno scontro diretto. Il terzo della stagione, dopo quelli (persi con beffa) contro Messina e Cosenza. Se l’Agropoli vuole esserci per le zone di vertice, è ora di battere un colpo.
AGROPOLI, CAROTENUTO SI SBLOCCA: CONTINUA IL MOMENTO NO DI MALLARDO
Si è nuovamente sbloccato. La sua parabola discendente sembrava portarlo ad un passo dall’esclusione dall’undici titolare. Invece, Pasquale Carotenuto ha reagito al lungo digiuno. Due gol, alla seconda giornata, contro il Licata. Poi, tanta imprecisione e un pizzico di delusione manifestata anche dalla stessa società, pronta a richiamare lui e Mallardo per un colloquio chiarificatore. Carotenuto ha atteso il 22’ del primo tempo della partita al “Guariglia” contro il Noto per riprendersi la scena, dare il primo scossone ai siciliani e porre nel migliore dei modi il cammino dei suoi. Si attende sempre tanto dall’ex attaccante dell’Arzanese, elemento capace di fare la differenza, assieme al compagno di reparto, Peppe Mallardo, che invece, non riesce assolutamente a dare una svolta al suo momento no sotto rete. Messo da parte l’episodio che l’ha visto protagonista giovedì notte, il tentativo di aggressione in piazza Vittorio Veneto da parte di due giovani, Mallardo è sceso in campo regolarmente. A fermarlo da un urlo liberatorio e da una corsa sotto la tribuna, solo la traversa. Questione di centimetri, una mira da correggere. Magari già domenica al “Giraud” di Torre Annunziata.
GELBISON, GALANTUCCI E PECORA OUT PER LA CAPOLISTA
La Gelbison si ritrova nel pomeriggio per affrontare la settimana che condurrà all’appuntamento del “Dino Liotta” di Licata dove ad attendere la primatista ci sarà una compagine rivitalizzata dall’avvento in panchina di Pippo Romano e dal primo successo in campionato, giunto nella trasferta in casa della Vibonese. Alessandro Erra ci arriverà con alcune problematiche di formazione, già sicure. In primis, l’assenza per squalifica di capitan Luca Pecora, che salterà il confronto per cumulo di ammonizioni. Lo staff medico rossoblu, affidato all’esperto Costabile Tambasco, dovrà poi fornire la diagnosi sulle condizioni di bomber Alessio Galantucci. L’attaccante salernitano è uscito dopo soli 27 minuti nel derby contro la Pro Cavese. Il fastidio al polpaccio era troppo forte da sopportare. Si teme però per uno stiramento e quest’infortunio lo terrebbe fuori almeno per due settimane. Ma a compensare eventuali forfait c’è la sempre più crescente convinzione nella truppa vallese di essere una vera protagonista del raggruppamento. Superata l’ottava tappa, confermata l’imbattibilità e testata la tenuta contro una Pro Cavese sicuramente messa peggio in classifica ma con una rosa non seconda a nessuno nel girone, la Gelbison continua a convincere e a meritare la prima posizione nel raggruppamento.
GELBISON, PRIMATO ED IMBATTIBILITA’ NELLE MANI DI AGOSTINO SPICUZZA
Per una volta non sono gli attaccanti a prendersi la copertina, in casa Gelbison. Una pagina se la merita il portiere rossoblu, Agostino Spicuzza (nella foto). Secondo anno a Vallo della Lucania per l’estremo difensore siciliano nato venticinque anni fa a Termini Imerese ma con una carriera quasi totalmente svolta in Campania. Già protagonista con Ebolitana e Sant’Antonio Abate, Spicuzza ha scelto quattordici mesi fa di vestire la maglia della Gelbison, appena riapprodata in serie D. Già in luce la passata stagione, con trentadue presenze e la collaborazione di una difesa granitica, quest’anno Spicuzza aveva vissuto pomeriggi davvero tranquilli, per la presenza di Pascuccio e Manzo, cerniera pressoché invalicabile per la capolista. Domenica, però, nel derby, c’è voluto un suo super intervento, quasi un miracolo per mantenere inviolata la porta, mettendo in angolo un sinistro velenosissimo e per permettere ai vallesi di proseguire da soli il cammino in vetta alla classifica. I guantoni e la sicurezza tra i pali di Agostino Spicuzza sono sempre di più una garanzia per eventuali sogni di gloria dei vallesi.