EBOLI. Presunto bando manipolato per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti ad Eboli. Il gup Giandomenico D’Agostino del Tribunale di Salerno, in accoglimento della richiesta del pm Elena Cosentino della locale Procura, a conclusione dell’udienza preliminare ha disposto stamane il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, ovvero: l’ex sindaco Massimo Cariello; l’ex dirigente del piano di Zona, Giovanni Russo; il funzionario comunale in pensione, Agostino Mastrangelo; la dipendente comunale Erminia Pendino e due imprenditori, Antonella Giarletta e suo marito Raffaele Forte, dirigenti della cooperativa CSM Service. Contestato, a loro carico, il reato di turbata liberà degli incanti in concorso.
Tra le costituzioni di parte civile figurano il Comune di Eboli, per il tramite dell’avv. Carmine D’Andrea, e la Cooperativa A.I.DO, rappresentata dall’avv. Franco Cardiello, in qualità di coop partecipante alla gara e penalizzata dalla presunta turbativa, che ha chiesto un cospicuo risarcimento. Dopo ampia discussione delle difese (con gli avv. Cacciatore, Cardiello, Costantino, Vecchio, Melchionda e Pepe), la decisione di disporre il processo per i 6 indagati: presenti in aula Cariello e Forte. La prima udienza si terrà il prossimo mese di ottobre davanti al collegio della seconda Sezione penale, presieduto dal giudice Tiziana Santoriello.
La gara in questione, bandita dal Piano di Zona S3 e risalente al 2018, era ricompresa in un’inchiesta più ampia, con 44 indagati in tutto ed articolata su più filoni d’indagine inerenti le gare per i parcheggi a mare, la gestione dell’impianto di compostaggio, la gestione dei parcheggi al Palasele e il pagamento di attività domiciliari durante il primo lockdown per il Covid.